Meta accusata di violare le norme antitrust europee sulla pubblicità online

La Commissione Europea ha accusato Facebook di violazione delle norme antitrust per l’utilizzo sul social di Facebook Marketplace.

Gli utenti, infatti, sarebbero fortemente indirizzati verso il sito di annunci online durante la loro permanenza sulla piattaforma e questo distorcerebbe la concorrenza del mercato della pubblicità online.

Le indagini

Marketplace è un servizio attivato nel 2016 che permette agli utenti Facebook di vendere ed acquistare prodotti di vario genere.

Le sue pratiche commerciali hanno insospettito sia la sezione antitrust dell’Unione europea sia l’Autorità per la concorrenza e i mercati (CMA) del Regno Unito.

Nel 2021 sono iniziate formalmente le indagini al fine di scoprire se l’azienda americana sfruttasse realmente i dati dei suoi utenti per ottenere un vantaggio sui mercati online.

Le violazioni

In particolare, secondo la Commissione Ue, Meta avrebbe violato in due modi le norme antitrust dell’Unione, sancite dall’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.  

Da un lato Facebook Marketplace avrebbe un forte vantaggio di distribuzioni rispetto alle altre aziende, dovuto allo stretto legame col social di punta di Meta. Dall’altro i termini e le condizioni imposti ai servizi concorrenti sono sproporzionati e non necessari e avvantaggiano unicamente Facebook Marketplace.

Il portavoce di Meta ha descritto le accuse della Commissione come prive di fondamento e ha assicurato che l’azienda è pronta a collaborare con le autorità per dimostrare la sua innocenza.

L’accusa formale, però, sembrerebbe presupporre la certezza della Commissione europea. Se colpevole Meta rischia di perdere il 10% del suo fatturato globale.

Articolo di L.L.