Unione Europea

Media Freedom Act approvato, Metsola: “Ue ha fatto la storia”

Il 13 marzo scorso il Parlamento europeo ha dato il via libera all’European Media Freedom Act (EMFA), la legge pensata per garantire la libertà dei media e per proteggere i giornalisti da ingerenze politiche o economiche. 

Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha scritto un post su X comunicando l’approvazione della legge: “oggi l’Europarlamento ha fatto la storia”.

Post pubblicato da Roberta Metsola su X: https://twitter.com/EP_President/status/1767871797314109936?t=k21xcnonr-I9QDj_b3s8Lw&s=19

Il nuovo Regolamento è passato con 464 voti favorevoli, 92 contrari e 65 astensioni e porrà degli obblighi per tutti gli Stati membri europei.

Contro ingerenze e disinformazione

L’EMFA risponde ad un bisogno collettivo europeo di trasparenza e buona informazione. Le preoccupazioni in merito alla politicizzazione dei media, alla non trasparenza della proprietà dei media e alla concessione pubblicitaria statale hanno spinto l’Ue a lavorare su questo nuovo Regolamento.

Dunque, la nuova legge europea per la libertà dei media prevede, in primis, il divieto assoluto per qualsiasi tipo di ingerenza nelle decisioni editoriali e forti limitazioni all’uso degli spyware (utilizzabili solo previa autorizzazione giudiziaria e solo in casi particolari).

Inoltre, i dirigenti e i membri dei Consigli di Amministrazione di organi di informazione pubblica dovranno essere attentamente selezionati esclusivamente con procedure trasparenti e non discriminatorie, per evitare strumentalizzazioni. 

Soprattutto, l’EMFA impone procedure trasparenti e prevedibili per i finanziamenti destinati ai media pubblici. Con questa procedura il pubblico potrà sapere chi controlla e finanzia le testate giornalistiche (sia piccole che grandi). Queste saranno tenute a comunicare i fondi che riceveranno dai vari tipi di sostegno dello Stato.

Infine, l’EMFA ha disposto l’impedimento per le grandi piattaforme online di limitare o rimuovere contenuti di media indipendenti. Social come Facebook, Instagram o X saranno obbligati a distinguere tra media indipendenti e fonti non indipendenti. I media avranno così 24 ore di tempo per rispondere prima dell’eliminazione del contenuto.

Articolo di T.S.

uspi

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