Sul digital divide e sullo sviluppo tecnologico è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, proprio nella giornata di ieri, quando nella maggior parte delle Regioni italiane gli studenti sono tornati a scuola. Questo lockdown e lungo periodo di chiusura e distanziamento obbligatori ha fatto emergere una serie di criticità legate alla digitalizzazione del nostro Paese e ha accelerato l’iter di alcune innovazioni già sul piatto.
Il dato allarmante di qualche mese fa aveva già denunciato come il 12,7% della popolazione studentesca non aveva possibilità di accesso ad internet e quindi alla didattica a distanza. Mattarella è stato quindi chiaro: “Dobbiamo evitare che il divario digitale diventi una frattura incolmabile”, ha detto durante la Festa della Scuola a Vo’, ricordando inoltre gli sforzi che le istituzioni scolastiche hanno dovuto affrontare durante il periodo acuto di pandemia. “Questo periodo ha sottolineato, con grande evidenza, l’urgenza e la necessità assoluta di disporre della banda larga ovunque nel nostro Paese. Il lockdown ci ha mostrato che hanno sofferto pesanti esclusioni i ragazzi senza computer a casa, quelli che erano privi di spazi sufficienti, coloro che già vivevano una condizione di marginalità”.
lo scorso luglio, uno studio di Openpolis e Con i bambini, aveva già lanciato l’allarme con una serie di dati sull’educazione digitale in Italia che denunciano l’assenza di rete veloce e la mancanza di dispositivi elettronici.
Sicuramente il progetto della rete unica con banda ultralarga, avanzato da Tim e Cdp, e il bonus per la digitalizzazione di famiglie, scuole e imprese rappresentano un primo passo verso la completa digitalizzazione di tutte le aree del nostro Paese, ma la strada è ancora lunga.