Sulla faccenda carcere per i giornalisti condannati per diffamazione a mezzo stampa, è intervenuto ieri il Sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria, Andrea Martella. Il suo commento è chiaro: “Il carcere per i giornalisti va abolito”.
Questa affermazione rientra, per Martella, nella riforma organica di tutto il settore editoriale, da lui stesso definita Editoria 5.0, che dovrà prevedere anche il contrasto alle querele bavaglio. Di qui, l’auspicio che si concluda in fretta l’iter parlamentare per la cancellazione del carcere e l’approvazione della norma di contrasto alle querele bavaglio.
Dopo l’alert lanciato dal Consiglio d’Europa, l’Italia aveva preso provvedimenti, grazie anche al Sindacato unitario giornalisti della Campania che aveva sollevato il problema, deunciandone l’incostituzionalità. Ad oggi quindi, l’auspicio è quello di vedere l’abolizione della norma durante l’udienza fissata per il 9 giugno prossimo alla Corte Costituzionale, che dovrebbe ritenere fondata l’eccezione di incostituzionalità sollevata dal Sugc, contrario al mantenimento della pena detentiva per i cronisti.
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