Intervista al Sottosegretario con delega all’editoria di Goffredo De Marchis del quotidiano La Repubblica.
Il Sottosegretario con delega all’editoria, Andrea Martella, ha rilasciato una intervista al giornalista Goffredo De Marchis, pubblicata sul quotidiano La Repubblica il 10 marzo scorso e rilanciata, in sintesi, dal sito del Partito Democratico il giorno successivo.
«Nelle emergenze sanitarie i giornali sono come i farmaci: un antidoto. – ha fortemente sostenuto Martella – Come gli ospedali, le farmacie e i supermercati».
Il sottosegretario all’editoria ha lanciato l’allarme sulla informazione su carta, sul web e in tv. «L’informazione è uno degli antidoti cruciali nella lotta contro il diffondersi del Coronavirus», ha detto. Ma le parole non bastano se si vuole evitare anche il black out delle notizie dopo quello dei rapporti sociali. Il pensiero di Martella è andato in particolare agli operatori della carta stampata: editori, stampatori, distributori e edicolanti. «Mai come in questo momento vale il principio costituzionale di un aiuto dello Stato al settore – ha sostenuto – Significa che la filiera che interessa soprattutto la carta stampata va tenuta in piedi e non interrotta».
«Dobbiamo continuare con un’azione di forte sostegno, diretto ed indiretto, a questo mondo. – ha dichiarato nell’intervista – A maggior ragione dovremo farlo in questa fase per sostenere tutti gli operatori della filiera editoriale anch’essi colpiti duramente dall’emergenza. L’obiettivo non cambia; rendere la stampa economicamente sostenibile, autosufficiente, libera di continuare a svolgere al meglio un compito che costa in termini di fatica, impegno e risorse economiche».
Il responsabile editoria del governo ha escluso la possibilità che i quotidiani non escano più la mattina. Anche se, su stimolo del giornalista De Marchis, ha riconosciuto che, di fronte alla emergenza, il mondo dei media si sta adeguando e in qualche caso sta capitolando (come, ad esempio, i palinsesti dei programmi TV).
«Ma non può valere per la stampa. – è l’opinione di Martella – Se c’è una lezione da assimilare da questa nuova epidemia, forse è proprio questa: l’informazione deve essere considerata a pieno titolo parte integrante della strategia complessiva di risposta alle emergenze. Va considerata come servizio pubblico essenziale».
Il compito dei giornalisti è quello di informare in maniera corretta, senza creare allarmi o minimizzare, «ma devono anche contrastare una contro-informazione delle fake news che mira al caos. Si chiede buona informazione, informazione di servizio, che riporta ai cittadini contenuti riferibili ad indicazioni utili, voci autorevoli ed affidabili, con la massima trasparenza rifuggendo dal sensazionalismo».
Impensabile una stretta ai contatti su Internet, social e fonti di stampa, come successo in Cina. «Il fatto è che oggi gli strumenti di moltiplicazione dei messaggi informativi sono incomparabilmente più potenti che in passato. – ha sottolineato Martella – E possono essere estremamente utili».
«Parliamoci chiaro: – ha concluso il sottosegretario – in queste settimane, si combatte anche una sfida a difesa della nostra democrazia. Democrazia significa tenere unito il tessuto sociale del nostro Paese, mantenere salda una visione di comunità nella quale il destino di tutti è nelle mani responsabili di ciascuno».
(Foto in alto: Andrea Martella, da https://informazioneeditoria.gov.it)
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