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Martella difende l’azione del governo e rilancia la riforma delle leggi sull’editoria

Dopo le critiche ricevute per la legge di bilancio 2021, il Sottosegretario all’editoria ha scritto al quotidiano ‘Il Manifesto’: «I tagli disposti da Crimi non sono operativi,  ed entro l’anno vareremo una riforma a tutela del pluralismo».

Dopo l’allarme lanciato da “Il Manifesto” per la mancata approvazione alla Camera dei deputati di un emendamento alla Legge di bilancio 2021 che avrebbe abrogato i tagli all’editoria previsti dalla Legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di Bilancio 2019), proposti e fatti approvare dall’allora sottosegretario Vito Crimi, è intervenuto sul tema l’attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Andrea Martella.

Alla vigilia di Natale, Martella ha preso carta e penna ed ha risposto, punto per punto, alle critiche ricevute, difendendo le scelte del governo e rilanciando la riforma dell’editoria da promulgare entro il prossimo anno.

«I tagli previsti dalla “norma Crimi” a tutt’oggi non sono mai diventati operativi. – ha precisato Martella Prima, grazie alla norma di differimento contenuta nella Legge di bilancio 2020 e poi con il successivo Milleproroghe, tutelando in questo modo la continuità delle imprese editoriali e scongiurando un ridimensionamento che sarebbe andato inevitabilmente a danno del pluralismo e della libertà d’informazione. Arriviamo quindi alla fine di quest’anno».

«Con una norma approvata in sede di conversione del decreto “Ristori”, si è disposta l’applicazione per l’annualità di contribuzione 2021 del regime speciale che era stato introdotto per la precedente annualità dal decreto “Agosto”, al fine di neutralizzare gli effetti negativi della pandemia. – ha ricordato il sottosegretarioQuesto perché il governo, avendo piena consapevolezza di quanto abbia pesato la pandemia sull’anno di contribuzione 2020, per sostenere il settore, aveva già previsto il riconoscimento di requisiti agevolati per l’accesso al contributo, ammesso modalità semplificate di rendicontazione dei costi e, infine, introdotto una clausola di salvaguardia sull’importo del contributo che ne fissava il minimo al livello del contributo spettante per l’annualità precedente».

Pertanto, Martella ha voluto sottolineare che senza il suo governo quei tagli sarebbero stati già operativi. E invece no. «Oggi,  – ha specificatol’effetto combinato delle due norme è quello di assicurare alle imprese editoriali l’erogazione, per ciascuna delle annualità di contribuzione 2020 e 2021, di un contributo non inferiore nell’importo a quello già percepito per l’annualità di contribuzione 2019. Considerato che i contributi vengono erogati alle imprese nell’anno successivo a quello di competenza, in termini di erogazione dei finanziamenti alle imprese la nuova misura garantisce, di fatto, il mantenimento inalterato dell’attuale livello di erogazione dei contributi fino al 31 dicembre 2022».

Il responsabile per l’editoria ha anche difeso l’azione del governo e gli aiuti decisi e erogati al settore, in questo periodo di emergenza sanitaria ed economica: «Abbiamo anche cercato, infatti, di costruire parallelamente una prospettiva al settore nel suo complesso, dando stabilità ad alcune misure come il credito di imposta per la pubblicità e per i servizi digitali, che rappresentano leve molto importanti».

«Abbiamo rafforzato e ampliato il “tax credit” per le edicole, estendendolo anche ai distributori.  – ha insistito MartellaAbbiamo previsto il rifinanziamento degli strumenti per la ristrutturazione delle imprese editoriali e il turnover generazionale, e, infine, introdotto misure per accompagnare il riequilibrio finanziario dell’Inpgi, a tutela dell’autonomia della professione giornalistica».

Il sottosegretario Andrea Martella (a sin.) e il Capo Dipartimento editoria Ferruccio Sepe – © USPI

«Allo stesso modo, – ha rivendicato il sottosegretario abbiamo prestato attenzione sul lato della domanda. È pronto il bando per la promozione della lettura di quotidiani, riviste e periodici nelle scuole, che vale 20 milioni di euro, e con la misura nella Legge di Bilancio 2021, che vale 25 milioni di euro, si prevedono sostegni per abbonamenti digitali e cartacei per le famiglie a basso reddito. A tutto questo va aggiunto l’impegno affinché proprio il principio della libertà di stampa e del pluralismo sia da cornice per finanziare progetti di modernizzazione e rilancio nell’ambito del ‘Recovery fund’».

Da ultimo, un impegno assunto da Martella: «Mi rendo conto che la data del 2022 è già dietro l’angolo. È per questo che il governo è al lavoro per formulare una proposta di riforma della contribuzione diretta all’editoria che superi definitivamente la prospettiva dei tagli, introduca elementi innovativi, e dia certezze a questo fondamentale segmento dell’informazione, garantendo alle imprese editoriali un quadro normativo e finanziario stabile, a tutela del pluralismo».

«Sono certo che,  – ha, infine, concluso il referente per l’editoria – grazie al confronto, riusciremo a trovare un giusto punto di equilibrio su un tema che riguarda direttamente la qualità della nostra democrazia».

P.S.: Per chi volesse leggere per intero l’intervento del sottosegretario Andrea Martella, riportiamo qui il link del sito web de Il Manifesto.

(Foto in alto: Andrea Martella, tratta dal suo profilo Facebook)

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