Nella giornata di ieri i deputati si sono riuniti in aula e poco prima delle 21:00 hanno espresso il voto finale sulla Legge di Bilancio 2021 e oggi toccherà al Senato che però avrà solo il tempo di un’approvazione formale, considerati i ritardi nella consegna del testo finale.
Già mercoledì scorso la Camera aveva votato con 314 voti favorevoli e 230 contrari la questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo 1 del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 (A.C. 2790-bis-A/R).
Nella Manovra 2021 è previsto un pacchetto generoso di misure su lavoro e occupazione: sgravi triennali al 100% entro un tetto di 6 mila euro l’anno (si sale a 48 mesi di esonero per il Sud, ovvero se il contratto stabile è firmato in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Sardegna) per chi assume under 35, da gennaio fino alla fine del 2022; incentivo al 100% anche in caso di assunzione di donne disoccupate al Sud e senza un impiego da almeno 24 mesi nel resto d’Italia.
Inoltre, è previsto il blocco dei licenziamenti fino al 31 marzo, e sempre fino a fine marzo si confermano le deroghe alle causali del decreto dignità su proroghe e rinnovi di contratti a termine.
Analizzando le misure che riguardano l’editoria, invece, la Manovra contiene un rifinanziamento di 50 milioni di euro l’anno per il regime speciale di sostegno agli investimenti pubblicitari nel settore editoriale, ovvero un credito d’imposta fino al 50% per le imprese che investono nei giornali.
12 milioni di euro sono stati nuovamente stanziati, inoltre, per il credito d’imposta riservato alle testate online per i servizi digitali. Tax credit rinnovata per 2 anni per un valore di 15 milioni di euro per le edicole ed estesa ai periodici e per quanto riguarda la campagna di sensibilizzazione alla lettura sono stati stanziati 25 milioni di euro per un voucher di 100 euro rivolto alle famiglie a basso reddito per l’acquisto di abbonamenti ai giornali, cartacei o digitali.
Per quanto riguarda l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (INPGI), il cui commissariamento è slittato di altri 6 mesi, le misure riguardano unicamente l’estensione automatica ai giornalisti degli sgravi contributivi riconosciuti per tutti gli altri lavoratori e alla fiscalizzazione degli ammortizzatori sociali erogati dall’Istituto limitatamente al 2021. Nel provvedimento del Governo previste anche agevolazioni per i giornalisti iscritti alla Gestione Separata.
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