L’Italia si conferma la sesta editoria nel mondo (dopo Usa, Cina, Germania, UK e Francia) e la quarta in Europa.
Il Rapporto AIE
Nel secondo anno di pandemia, l’editoria di varia (libri a stampa di narrativa e saggistica venduti nelle librerie fisiche, online e grande distribuzione organizzata) raggiunge gli 1,701 miliardi di euro di vendite a prezzo di copertina, per 115,6 milioni di copie (ben 18 milioni in più del 2020).
In crescita rispettivamente del 16% e del 18% rispetto all’anno precedente.
Questi i dati snocciolati dal presidente dell’Associazione Italiana Editori Ricardo Franco Levi intervenendo al 39°Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri, secondo una ricerca di mercato realizzata in collaborazione con Nielsen BookData.
“I dati confermano le nostre previsioni di settembre: l’editoria italiana ha saputo reagire alla pandemia e, anche grazie alle politiche di sostegno pubblico messe in atto da governo e parlamento, chiude il 2021 in forte crescita, dopo un 2020 già soddisfacente”, ha sottolineato Levi.
“Numeri molto buoni anche rispetto alle performance degli altri paesi in Europa, ma il futuro – ha proseguito – non è privo di incognite. In positivo, la conferma delle misure pubbliche di sostegno e l’attesa per la nuova legge di sistema per il libro”.
Il confronto con l’Europa nel 2021
L’Italia si conferma la sesta editoria nel mondo (dopo Usa, Cina, Germania, UK e Francia) e la quarta in Europa.
La crescita del 16% del mercato italiano è seconda in Europa, davanti a Germania e Regno Unito, e dietro solo a Francia, in recupero dopo il calo del 2020, e Spagna.
Cresce la produzione in particolare cartacea
Nel 2021 sono state pubblicate 85.551 novità a stampa, in crescita del 22,9% rispetto all’anno precedente. Gli e-book scendono a quota 49.313, in calo del 5,6% rispetto all’anno precedente, ma in crescita dell’1,1% rispetto al 2019.
Continua la corsa degli audiolibri
Gli audiolibri, in particolare, passano da 17,5 milioni di euro (valore degli abbonamenti) a 24, in crescita del 37%.
Le librerie online crescono ancora, quelle fisiche recuperano parte del terreno perso
Dopo il terremoto del 2020, le librerie online continuano la loro crescita, passando – secondo le rielaborazioni di AIE su dati di fonte diversa – da 632,96 milioni di vendite a prezzo di copertina a 739,93 milioni.
Recuperano le librerie fisiche, che avevano perso nel 2020 quasi 200 milioni di vendite, portandosi nel 2021 a 876 milioni.
La grande distribuzione organizzata cala ancora a 85,1 milioni.
Il primo canale di acquisto per i libri restano le librerie fisiche: a livello di quote di mercato, ricoprono infatti il 51,5% mentre quelle on-line il 43,5%, entrambe in crescita di pochi decimali rispetto all’anno precedente, mentre la grande distribuzione perde 0,9 punti percentuali e oggi copre il 5%.
Cresce tutto il mercato, non solo i bestseller
I 50 titoli più venduti pesano sul totale del mercato solo per il 5,4% a valore di copertina e per il 4,5% a copie: segno di un mercato distribuito su un sempre maggior numero di titoli, che cresce sulle novità (+7%) ma ancor più sul catalogo (+20%).
I generi preferiti dagli italiani nel 2021: boom dei fumetti
Se guardiamo ai milioni di copie vendute per genere, notiamo rispetto all’anno precedente il boom dei fumetti, che passano da 4,7 a 11 milioni di copie vendute nel 2021 (+134% sul 2020).
Segue, nella classifica di copie vendute, la narrativa di genere straniera con 9,2 milioni (più 15% sul 2020) e i libri per bambini da 0 a 5 anni, con 8,5 milioni di copie (in crescita del 23%).
Crescono però anche la narrativa di genere italiana (+13%), biografie e autobiografie (+22%), politica e attualità (+32%), famiglia e benessere (+25%).
Cala il prezzo medio dei libri venduti
Nel 2021 cala il prezzo medio di copertina dei libri venduti: è pari a 14,72 euro, in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente anche per l’effetto delle vendite di manga e fumetti.
Le problematiche
“C’è l’emergenza della carta, – mette però sull’avviso Levi – per prezzi e disponibilità, e permane il pesante impatto della pirateria. Inoltre alcuni settori, come l’editoria d’arte e di turismo, soffrono ancora molto gli effetti della pandemia”.