È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 30 dicembre 2023, n. 213. La Legge di Bilancio 2024 prevede anche norme che riguardano il settore editoriale.
Il comma 298 dell’articolo 1 prevede che per il 2024 e 2025 si possano utilizzare le risorse del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria relative al 2022 (quelle non utilizzate, poco più di 28.000 euro), che sono state trasferite al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Molto probabilmente verranno ripartiti nei due anni anche i fondi residui del 2023.
Una vera e propria riforma dell’editoria con norme che intervengono direttamente sulla legge 26 ottobre 2016, n. 198, che ha introdotto il “Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione”.
Nel Fondo, ora chiamato “Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria” confluiscono tutte le risorse attualmente destinate a sostegno dell’editoria con misure dirette nate dalla legislazione emergenziale degli ultimi anni.
In generale, il comma 316, art. 1, prevede la ridefinizione dei criteri per l’erogazione dei contributi a sostegno del settore dell’editoria e dell’informazione:
Il comma 316 introduce anche l’adozione di un regolamento che abrogherà le norme contenute nel D. Lgs. 15 maggio 2017, n. 70, non compatibili con il nuovo testo (comma 317).
È annualmente stabilita, per una percentuale non superiore al 5%, la quota del Fondo a carico della Presidenza del Consiglio dei ministri da destinare a misure di risoluzione di situazioni di crisi occupazionale a vantaggio delle imprese operanti nel settore dell’informazione e dell’editoria.
Viene inoltre prevista una spesa ulteriore di un milione di mezzo di euro per il 2024 e di tre milioni di euro per il 2025 per il prepensionamento dei poligrafici e dei grafici editoriali delle imprese che abbiano presentato piani di crisi per la riorganizzazione o la ristrutturazione aziendale.
Prorogato il credito d’imposta per l’acquisto della carta (comma 319) nella misura del 30% delle spese sostenute, rispettivamente negli anni 2023 e 2024, entro il limite di 60 milioni di euro per ciascun anno, che costituisce limite massimo di spesa.
Qui il testo integrale della Legge di Bilancio 2024.
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