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L’editoria libraria italiana di varia cresce nel 2019 per fatturato (+4,9%) e per copie vendute (+3,4%)

I risultati dell’analisi del mercato realizzata dall’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE).

L’editoria italiana di varia (romanzi e saggi in formato cartaceo ed e-book) si rafforza nel 2019: crescono il fatturato (+4,9%) e, per la prima volta dal 2010, le copie vendute (+3,4%) nei canali trade, ovvero librerie, grande distribuzione organizzata e store online. Il settore torna così a un giro d’affari superiore a quello del 2011 (1,493 miliardi, e-book compresi, contro 1,432), ma soffre gli effetti della pirateria che sottrae 247 milioni di euro di vendite nelle librerie ogni anno.

Sono questi i dati principali dell’analisi del mercato del libro di varia in Italia realizzata dall’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE), illustrati dal presidente Ricardo Franco Levi.

 “I buoni numeri del 2019 testimoniano il lavoro fatto dagli editori in questi anni per recuperare il terreno perduto durante la crisi. – spiega il presidente di AIEAllo stesso tempo i dati sulla lettura, la perdurante fragilità delle librerie e della grande distribuzione e la piaga della pirateria richiedono un intervento pubblico importante a sostegno del mondo del libro. 18App riportata alla sua dotazione originaria e sgravi fiscali per gli acquisti di libri: questo è ciò che chiediamo al governo e al Parlamento per consolidare la crescita di un settore vitale per lo sviluppo economico e democratico del nostro Paese”.

Il mercato italiano e degli altri Paesi

Il mercato di varia dei soli libri fisici nei canali trade vale nel 2019 1.422 miliardi di euro, in crescita del +4,9% rispetto l’anno precedente. Nel 2011 il mercato valeva 1.432 miliardi. Le copie fisiche vendute nel 2019 sono state 90,1 milioni, in crescita del +3,4%. Erano 109 milioni nel 2011. Il mercato degli e-book vale 71 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto l’anno precedente.

Sono performance migliori di quelle degli altri Paesi: nel 2019 il mercato francese è cresciuto del 2% e quello tedesco dell’1,4%. Gli Usa invece arretrano dell’1,3% in termini di copie vendute.

Il calo delle librerie e della grande distribuzione e la crescita dell’online

Tra i canali di vendita gli store online coprono oggi più di un libro su quattro (il 26,7%, in crescita di 2,7 punti percentuali rispetto l’anno precedente) mentre prosegue la perdita di quote di mercato da parte delle librerie: coprono nel 2019 il 66,2% delle vendite di varia (in calo di 2,8 punti percentuali). Stabile la grande distribuzione organizzata (dal 7% al 7,1%).

In dieci anni gli store online sono passati dal 3,8% al 26,7% sottraendo spazi alla grande distribuzione (dal 18% al 7,1%) e alle librerie (dal 78,2% al 66,2%). I dati Istat, analoghi a quelli relativi ai maggiori paesi europei, Francia e Germania in testa, segnalano il calo delle librerie: nel 2012 erano attive nel nostro Paese 3.544 librerie, diventate 3.299 nel 2017, con un saldo negativo di 245 (-6,9%).

La corsa della narrativa italiana

Se guardiamo al genere dei libri venduti, spicca l’ottima performance della narrativa italiana, che cresce sia a valore (205,9 milioni di euro, +7,3%) sia a numero di copie vendute (13,8 milioni, +6,2%) e della non fiction specialistica (+9% a valore per 261,3 milioni di euro e +5,1% a copie vendute per 10,4 milioni): in questo settore sono ricompresi i manuali per i concorsi pubblici, la psicologia, la filosofia.

In calo la narrativa straniera sia a valore (251,4 milioni di euro, -1%) sia a copie vendute (17,3 milioni, -2,8%). Rallenta un po’ la corsa, pur mantenendosi a livelli molto alti, il settore bambini e ragazzi: vendite a valore di 246,7 milioni di euro (+3,4%) e 20,9 milioni di copie (+2,9%).

Sostegno alla domanda: 18App e detrazioni fiscali

18App, il bonus riconosciuto a tutti i neo-diciottenni per la loro crescita culturale, ha giocato un ruolo rilevante: nel 2018 sono stati spesi in libri 132,4 milioni di euro, il 69% della spesa totale.

Nel 2019: 131,5 milioni, il 66% della spesa totale. Ma il 2020 rimane un’incognita: la dotazione della 18App pari a 290 milioni di euro nel 2018, e che era già stata portata a 240 milioni nel 2019, è stata ulteriormente ridotta a 160 milioni nel 2020: l’impatto sul mercato potrà essere pesante. Tanto più se si assommerà agli effetti delle nuove norme sul prezzo del libro appena approvate dal Parlamento.

La pirateria

Secondo i dati della ricerca commissionata da AIE a Ipsos e presentata a Roma lo scorso 22 gennaio, la pirateria sottrae ogni anno al mondo del libro 528 milioni di euro, il 23% del valore complessivo del mercato escludendo editoria scolastica ed export. Ipsos calcola una perdita di posti di lavoro nel settore pari a 3.600 persone, 8.800 considerando anche l’indotto. Dei 528 milioni persi complessivamente dall’editoria, 247 milioni sono di vendite nelle librerie. Se questi consumi ritornassero nell’alveo del mercato legale, calcola AIE, potrebbero aprire circa 120 nuove librerie, per 300 nuovi posti di lavoro.

uspi

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