Tariffe postali agevolate per l’editoria fino alla fine del “Servizio universale” a Poste Italiane (Milleproroghe 2020)

L’articolo 1, comma 9, del Decreto Legge 30 dicembre 2019, n.162, ora in conversione in legge alla Camera dei deputati  (Atto Camera 2325), estende per tutta la durata del servizio postale universale, la previsione del rimborso a Poste Italiane delle somme corrispondenti alle agevolazioni postali previste dalla legislazione vigente per le spedizioni di prodotti editoriali.

Nella Legge di bilancio 2020 (L. 27/12/2019, n.160) previsti stanziamenti pari a euro 53.121.720 per il 2020, 53.238.532 per il 2021 e 52.509.839 per il 2022.

Tra i programmi enunciati dal sottosegretario con delega all’editoria, Andrea Martella, c’era anche la difesa delle agevolazioni tariffarie postali per la spedizione di prodotti editoriali, da lui definite “un altro importante presidio a garanzia del pluralismo dell’informazione”.

La possibilità per tutti i cittadini, ovunque residenti nel nostro Paese, di ricevere le pubblicazioni editoriali direttamente al proprio domicilio deve rimanere parte integrante del sistema di sostegno pubblico all’editoria. “In Italia, – disse Martella nelle audizioni alla Camera e al Senato – le stesse caratteristiche strutturali e congiunturali del nostro territorio, rendono indispensabile il supporto pubblico alla diffusione delle pubblicazioni editoriali. Si registra, infatti, la concorrenza di più fattori sfavorevoli: il basso livello di urbanizzazione e l’elevata incidenza di territori montani; la rilevante incidenza della popolazione “anziana” sul totale; la minore propensione, rispetto ad altri Paesi, all’utilizzo delle tecnologie digitali (il cd “digital divide”); un forte radicamento territoriale del tessuto editoriale, con migliaia di pubblicazioni locali; la progressiva chiusura delle edicole nelle aree periferiche e rurali”.

Per queste ragioni, l’universalità del servizio di spedizione postale e il riconoscimento in alcuni casi di forme di agevolazioni tariffarie devono rimanere parte integrante del sistema di sostegno pubblico all’editoria.

In conseguenza di tale visione politica, nel Decreto Legge 30 dicembre 2019, n.162 (c.d. Milleproroghe), ora all’esame della Camera dei deputati – Atto Camera 2325, il governo ha inserito al Capo I (Proroghe), Articolo 1 (Proroga di termini in materia di pubbliche amministrazioni), il seguente comma 9:

“9. All’articolo 2, comma 5, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 19, le parole «per un periodo di tre anni e» sono sostituite dalle seguenti: «per una durata pari a quella dell’affidamento del servizio postale universale». L’applicazione della presente norma è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea ai sensi dell’articolo 108, comma 3, del Trattato sul funzionamento dell’unione europea”.

Per approfondire l’analisi del comma citato, possiamo farci aiutare dalla relazione introduttiva al DL 162/19.

Analisi della disposizione legislativa

Il comma 9 estende alla restante durata dell’affidamento del servizio universale postale a Poste Italiane Spa la norma (combinato disposto dei commi 4 e 5 dell’articolo 2 del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244) che ha riattivato, per il triennio 2017-2019, il sistema di rimborso a posteriori delle tariffe agevolate per la spedizione di prodotti editoriali e del settore no profit.

In via preliminare, occorre ricordare che gli invii dei prodotti editoriali e del settore no profit che beneficiano delle tariffe postali agevolate rientrano pienamente nell’ambito del Servizio postale universale, sono cioè invii che Poste Italiane Spa deve recapitare con determinati livelli di accessibilità e qualità, in forza degli obblighi cui è soggetta ai sensi del decreto legislativo n. 261 del 1999 e del Contratto di programma vigente (al momento in via di ridefinizione). Al fine di garantire a tutti i cittadini la possibilità di ricevere le pubblicazioni editoriali a domicilio ad un costo accessibile e non discriminatorio esiste lo specifico Servizio di interesse economico generale (SIEG) «tariffe agevolate editoriali» che si innesta nel «Servizio postale universale», risultando da quest’ultimo inscindibile.

E’ bene tener presente che la scelta dell’Italia di affidare il SIEG in questione al Fornitore del Servizio postale universale risulta in linea con quanto previsto in tutti gli altri Paesi europei che hanno stabilito un analogo meccanismo di agevolazione a favore degli editori (ad esempio, Francia e Belgio).

D’altro canto, si legge nella Relazione, solo il Fornitore del Servizio postale universale è in grado di garantire la copertura dell’intero territorio nazionale con livelli di frequenza (nella gran parte dei casi quotidiana) e rapidità di recapito adeguati ed è soggetto a vincoli statali a garanzia della qualità del servizio. Si consideri, al riguardo, che Poste Italiane Spa ha garantito nel 2018 il recapito sul territorio nazionale di circa 250.000 quotidiani e giornali locali ogni giorno (dal lunedì al venerdì) con obiettivo di recapito in J+0, ovvero entro il giorno stesso della pubblicazione e della spedizione.

Da ciò ne consegue che la durata ottimale dell’incarico del SIEG editoriale è pari a quella dell’affidamento del servizio universale, considerato che le risorse e gli asset necessari per la fornitura sono comuni ad entrambe le missioni. Tale previsione è in linea con quanto stabilito dalla sezione 2.4 della disciplina SIEG 2012: «la durata del periodo di incarico deve essere giustificata con riferimento a criteri oggettivi quali la necessità di ammortizzare attività fisse non trasferibili. In linea di principio, la durata del periodo di incarico non deve superare il tempo necessario per l’ammortamento dell’attività più significativa necessaria per fornire il SIEG». Peraltro, tale stesso principio è sancito anche dall’articolo 4, comma 2, della direttiva postale: la durata della designazione di un fornitore di servizio universale deve coprire un periodo sufficiente ad assicurare la redditività degli investimenti.

Nel caso di mancata proroga delle tariffe agevolate

La Relazione introduttiva al decreto Milleproroghe 2020 affronta anche il problema della eventuale non prorogatio dell’attuale regime. Non reiterare il rimborso a posteriori delle tariffe agevolate per la spedizione di prodotti editoriali e del settore no profit, si afferma, comporterebbe la necessità di abolire, a decorrere dal 1° gennaio 2020, le tariffe postali agevolate ed applicare le tariffe «piene» universali, notevolmente più alte, al fine di non generare un indebito aggravio economico finanziario a carico di Poste Italiane Spa. L’Azienda, infatti, non può sostenere l’onere al posto dello Stato italiano in quanto, tra l’altro, società quotata e sotto il controllo della Corte dei conti.

L’incremento tariffario, come già sperimentato in passato, avrebbe un forte impatto negativo sulle spedizioni editoriali e sui cittadini destinatari delle pubblicazioni e, più in generale, andrebbe a detrimento dei principi di tutela del pluralismo e dell’accessibilità dell’informazione garantiti dal SIEG in oggetto.

Ove pure fosse possibile, in via ipotetica, confermare le tariffe agevolate in assenza di rimborsi a Poste italiane, l’inevitabile aggravamento dell’onere di fornitura del servizio postale universale si rifletterebbe direttamente sullo Stato, principale azionista di Poste Italiane Spa, non solo in termini di peggioramento del risultato economico dell’azienda e svalutazione della partecipazione statale, ma anche in termini di necessità di incrementare i fondi destinati al finanziamento dell’onere stesso proprio per le motivazioni suesposte.

Nella relazione il governo ricorda, infine, che la norma vigente è finalizzata a tutelare il pluralismo e l’accessibilità dell’informazione in Italia nell’attuale contesto di progressiva contrazione delle vendite di prodotti editoriali, ivi compresi quelli inoltrati a mezzo del servizio postale, a fronte dell’incremento delle vendite mediante mezzi di diffusione elettronica e di contrazione dei ricavi derivanti dal settore per Poste Italiane Spa. In particolare, la distribuzione dei prodotti editoriali ha per Poste Italiane Spa un costo decisamente superiore ai ricavi, con perdite rilevanti. Tra i diversi servizi postali editoriali, infatti, la categoria con il conto economico meno sostenibile è quella della distribuzione dei quotidiani. Gli elevati costi sono dovuti alla forte incidenza di costi fissi, considerata l’alta qualità richiesta (consegna nello stesso giorno) a fronte di un volume relativamente ridotto di prodotti da consegnare, in particolar modo nelle aree periferiche.

Il Presidente Sergio Mattarella alla inaugurazione dell’hub di Poste Italiane a Bologna

Il rispetto del limite di spesa

In merito ai profili di quantificazione, secondo quanto previsto dalla disciplina agevolativa e ribadito dalla relazione tecnica al provvedimento, i rimborsi al gestore del servizio postale universale saranno effettuati nel limite delle risorse disponibili in bilancio. Tuttavia, secondo la Relazione tecnica degli uffici della Camera dei deputati, pur tenendo conto che la disposizione in esame proroga norme già vigenti e in relazione alle quali si è già verificata, in una circostanza, una sospensione delle erogazioni (il “famigerato” DM 30 marzo 2010 che sospese i benefici in quanto, nel primo trimestre del 2010, era stato raggiunto il limite di spesa fissato per tale anno), sarebbe comunque utile chiarire le modalità secondo le quali si prevede di assicurare il rispetto del limite di spesa.  Si segnala, in particolare, che il relativo stanziamento (iscritto nel capitolo 1496 dello stato di previsione del MEF) è pari a 53.121.720 per il 2020, 53.238.532 per il 2021 e 52.509.839 per il 2022.

uspi

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