Segnaliamo, tra i vari impegni richiesti al governo:
– quello di semplificare le possibilità contrattuali di categoria, garantendo maggiori diritti, tutelare i giornalisti e le giornaliste maggiormente esposte. E
– quello di adottare iniziative per tutelare e sostenere il comparto dell’editoria in modo tale che l’informazione pluralistica non soggiaccia esclusivamente a logiche di mercato o algoritmiche.
Nella seduta n. 516 di mercoledì 26 maggio 2021, l’Assemblea di Montecitorio ha approvato, pressoché in maniera bipartisan, le mozioni della opposizione e della maggioranza sulle “Iniziative normative a tutela del pluralismo delle fonti di informazione”.
Nel testo presentato dalla maggioranza si impegna il Governo:
1) a dare piena attuazione, nel più breve tempo possibile, al riordino del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, per favorire un vero pluralismo d’informazione. Quale fondamento della democrazia mutuato sul principio del pluralismo delle fonti di informazione, costituzionalmente garantito, contrastando ogni tentativo di omologazione e uniformità culturale;
2) a promuovere attivamente il pluralismo dell’informazione, anche attraverso i media digitali online. Tutelando al tempo stesso i cittadini da usi manipolativi, dalla costruzione e dalla diffusione intenzionale di fake news, e dalla messa in atto di comportamenti discriminatori verso individui e comunità prevedendo altresì specifiche misure per evitare la diffusione di stereotipi di genere offensivi o messaggi sessisti e violenti;
3) a valutare le mutate condizioni di mercato con la presenza sempre più rilevante delle diverse piattaforme multinazionali, valorizzando l’ampia produzione nazionale di qualità con particolare attenzione alla memoria dell’identità culturale e storica italiana, delle sue ricchezze millenarie e specificità. Anche con riguardo agli strumenti di informazione professionale on-line a carattere locale, garantendo il pluralismo dell’informazione non solo in modo formale, ma anche sostanziale, sottoponendo a criteri omogenei le distinte fonti di informazione;
4) ad adottare iniziative per tutelare tanto il lavoro editoriale quanto quello giornalistico, contribuendo alla creazione delle condizioni per combattere il precariato dilagante. Semplificare le possibilità contrattuali di categoria, garantendo maggiori diritti, tutelare i giornalisti e le giornaliste maggiormente esposte, combattere il fenomeno delle querele temerarie;
5) ad adottare le iniziative di competenza per procedere, il più celermente possibile all’applicazione della legge 28 dicembre 2015, n. 220, «Riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo». In prospettiva per procedere a una revisione complessiva del sistema di governance, adottando modelli per le modalità di nomina degli organi e di gestione del servizio pubblico e della concessionaria che ne assicurino l’effettiva indipendenza dal condizionamento dei partiti politici;
6) a farsi promotore attivo presso le istituzioni dell’Unione europea della discussione della proposta di legge sui servizi digitali (Digital services act – Dsa: proposta di regolamento COM(2020)825 sul mercato unico dei servizi digitali che modifica la direttiva 2000/31/CE). Considerando il rapido mutamento globale in atto che vede l’ibridazione dei soggetti produttori di contenuti, fornitori di rete e infrastrutture tecnologiche, con il fine di evitare un oligopolio globale che annulli le differenze, le peculiarità e le specificità esistenti. Considerato che il ruolo delle infrastrutture non è neutrale ed è presumibile che sarà sempre più in grado di influenzare i contenuti, in tal modo ostacolando potenzialmente il pluralismo dell’informazione;
7) a considerare la convergenza dei settori delle telecomunicazioni, dei media e delle tecnologie dell’informazione come un sistema interconnesso che deve essere disciplinato da un unico ed efficace quadro normativo. Anche al fine di tutelare la diversità culturale e linguistica, per assicurare la difesa del pluralismo dei mezzi di informazione e la protezione dei fruitori dei contenuti;
8) ad adottare le iniziative di competenza per garantire lo sviluppo equilibrato di un mercato concorrenziale, individuando la «quota di mercato significativa» alla luce del mutato contesto tecnologico che ha generato realtà di mercato più complesse rispetto al momento storico in cui sono state emanate le norme regolatorie degli stessi. Al fine di garantire la concorrenza effettiva e scongiurare casi di influenze significative in grado di distorcere il mercato stesso, lasciando ai singoli Stati il potere di adottare norme specifiche conformi alla situazione nazionale in modo che si preservi il pluralismo, tutelando anche l’istruzione e la cultura specifica di ogni singolo Paese;
9) ad adottare le iniziative di competenza per perseguire l’obiettivo generale della tutela del pluralismo e della libertà di manifestazione del pensiero, all’interno del circuito dei numerosi mezzi di comunicazione oggi utilizzabili. Sulla base di quanto disposto dalla legge di delegazione europea 22 aprile 2021, n. 53, e a fronte delle due istruttorie dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in applicazione dell’articolo 4-bis del decreto-legge 7 ottobre 2020, n. 125, convertito dalla legge 27 novembre 2020, n. 159;
10) ad adottare iniziative per prevedere forme di tutela di bambini e bambine, adolescenti e delle fasce a maggiore rischio di povertà educativa attraverso lo sviluppo di una visione critica (critical thinking) e di miglioramento della media literacy. Attraverso la creazione di percorsi di educazione all’uso critico dei media, senza i quali sono più facilmente preda di fenomeni di disinformazione a discapito dell’ampliamento degli spazi conoscitivi;
11) a favorire, per quanto di competenza, la formazione continua degli operatori del servizio pubblico radiotelevisivo sul presupposto della considerazione del pluralismo come manifestazione di competenze tematiche, espressive, tecniche, deontologiche come auspicabile negli ecosistemi comunicativi digitali;
12) a favorire, anche attraverso la piena attuazione della legge n. 92 del 2019 sull’educazione civica, l’accesso consapevole dei giovani all’informazione, soprattutto a quella mutuata dalle piattaforme «social», contrastando il fenomeno delle fake news;
13) ad adottare iniziative per tutelare e sostenere il comparto dell’editoria in modo tale che l’informazione pluralistica non soggiaccia esclusivamente a logiche di mercato o algoritmiche;
14) ad adottare tutte le iniziative utili, d’intesa con l’Ordine dei giornalisti, a far sì che l’accesso alla professione di giornalista risulti uniformata a stringenti criteri di competenza, autonomia e formazione, proprio in ragione del ruolo fondamentale rivestito dal giornalismo nell’ottica di ‘inveramento’ (acquisizione di verità e concretezza – ndr) del principio democratico.
(Le foto sono tratte dal sito della Camera dei deputati: www.camera.it – opere di Umberto Battaglia)
ROMA (ITALPRESS) - "Non sono state manifestazioni di protesta. Ma attacchi ai limiti dell'eversione, violenti,…
TORINO (ITALPRESS) - Paul Pogba non tornerà a vestire la maglia della Juventus: com'era nell'aria…
ROMA (ITALPRESS) - "In quasi 10 anni è capitato più volte. Il presidente promulga leggi…
ROMA (ITALPRESS) - Nei prossimi 5 anni le micro e piccole imprese devono assumere 1,7…
ROMA (ITALPRESS) - Anas, come ogni anno in questo periodo, sta per avviare il Piano…
In Italia, solo il 7% delle PMI e il 24% delle grandi imprese hanno adottato…