Allargare la platea degli iscritti per salvare l’INPGI. Di questa soluzione si parla ormai da mesi. In principio si pensava di allargarla con i comunicatori, che più volte hanno espresso il proprio disappunto almeno dal punto di vista della scarsa comunicazione da parte delle Istituzioni in merito al loro futuro previdenziale.
Dall’inizio dell’estate, però, è stata avanzata un’altra ipotesi, sempre nell’ambito dell’allargamento della platea come soluzione di salvezza per l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti italiani.
Stavolta si guarda a grafici e poligrafici. Sembra quindi abbandonata l’idea di convogliare nella Cassa giornalisti i comunicatori. Il tema è ancora in discussione al tavolo tecnico istituito presso il Dipartimento dell’editoria ma di competenza del ministero del Lavoro e quindi del ministro Orlando.
I numeri
Quali sono i numeri di questa categoria di lavoratori? A differenza dei comunicatori, grafici e poligrafici sono categorie più facilmente circoscrivibili: complessivamente il contratto conta poco più di 80mila grafici, mentre i poligrafici sono intorno a 2.100. Numeri che si riducono di molto se si guarda esclusivamente al comparto editoriale.
Ricordiamo che INPGI ha chiuso l’ultimo bilancio con un rosso di 242 milioni e sta evitando il commissariamento grazie a uno “scudo”, più volte prorogato (l’ultima proroga risale al 30 giugno scorso) che scadrà a fine anno. Gli altri numeri riguardanti la chiusura del 2020 dell’Istituto sono: meno 188,4 milioni la differenza tra entrate contributive e uscite per le pensioni, meno 15 mila i giornalisti attivi, per la precisione 14.700 a dicembre 2020, a fronte di quasi 10 mila pensioni pagate.
Le tempistiche
C’è tempo fino al 20 ottobre per verificare la fattibilità di questa idea. Entro questa data, infatti, la commissione tecnica, composta da rappresentanti dei ministeri del Lavoro, dell’Economia, della presidenza del Consiglio dei ministri, dell’INPGI e dell’INPS dovrà comunicare le proprie conclusioni.
Moles nei giorni scorsi, ricordando l’avvio dei lavori del tavolo tecnico, aveva anche chiarito che le soluzioni per salvare l’INPGI sarebbero state trovate “attraverso il confronto fra tutti gli attori”.