
Circa 1 minore su 5 incontra maggiori difficolta’ a fare i compiti rispetto al passato e, tra i bambini tra gli 8 e gli 11 anni, quasi 1 su 10 non segue mai le lezioni a distanza o lo fa meno di una volta a settimana. Circa 1 genitore su 20 ha paura che i figli debbano ripetere l’anno, nonostante le disposizioni ministeriali lo vietino, o che possano lasciare la scuola, tassi che tra le famiglie in maggiori difficolta’ economica, passano rispettivamente a quasi 1 su 10 e 1 su 12.
Quasi la meta’ delle famiglie con maggiori fragilita’ (45,2%) vorrebbe “le scuole aperte tutto il giorno con attivita’ extrascolastiche e supporto alle famiglie in difficolta’”, opzione che comunque e’ gradita dal 39,1% dei genitori intervistati. D’altronde sei genitori su dieci (60,3%) ritengono che i propri figli avranno bisogno di supporto quando torneranno a scuola data la perdita di apprendimento degli ultimi mesi.
Una fotografia della poverta’ educativa che si alimenta, in un circolo vizioso, con quella della crisi economica che ha impoverito ulteriormente le famiglie. Quasi 1 genitore su 7 (14,8%), tra quelli con una situazione socio-economica piu’ fragile, ha perso il lavoro definitivamente a causa dell’emergenza Covid-19, oltre la meta’ lo ha perso temporaneamente, mentre piu’ di 6 su 10 stanno facendo i conti con una riduzione temporanea dello stipendio, al punto che rispetto a prima del lockdown la percentuale di nuclei familiari in condizione di vulnerabilita’ socio-economica che beneficia di aiuti statali e’ quasi raddoppiata, passando dal 18,6% al 32,3%. Si tratta di genitori che, nel 44% dei casi, sono preoccupati di non poter tornare al lavoro o cercarne uno perche’ i figli non vanno a scuola e non saprebbero a chi lasciarli.
“Non possiamo permettere che l’epidemia di COVID-19 in pochi mesi tolga ai bambini e agli adolescenti in Italia opportunita’ di crescita e sviluppo. Dobbiamo agire subito per non privarli del loro futuro. L’educazione, formale e non, rappresenta per i nostri bambini l’ancora di salvezza per avere opportunita’ nel presente ma soprattutto per garantire la liberta’ di scegliere il proprio futuro, specie nei contesti piu’ svantaggiati”, afferma Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia.
(ITALPRESS).