Due italiani su tre si sentono vittime di fake news. Questo è il quadro che emerge dallo studio condotto da Readly, il principale fornitore europeo di abbonamenti a quotidiani e riviste digitali.
Più in particolare, l’indagine di Readly esamina la percezione delle fake news da parte degli italiani, confrontandola con la tendenza europea.
Il sondaggio è stato condotto su 1078 persone di età superiore ai 18 anni, nel periodo 25-27 novembre 2021.
Le percentuali più alte in Europa
Dallo studio emerge che il 66% degli italiani è “preoccupato” o “molto preoccupato” per la diffusione di informazioni infondate. Il 60%, invece, ritiene di essere ogni giorno bersagliato da fake news.
Il 62%, inoltre, pensa che nei prossimi tre anni la circolazione delle notizie false sui media sia destinata ad aumentare.
Queste percentuali sono le più alte in Europa. Infatti, in media, negli altri Paesi, solo il 39% dei cittadini si dice preoccupato per le fake news e solo il 44% si sente esposto alle stesse.
In Svezia, ad esempio, solo il 28% degli interpellati dichiara di sentirsi vittima quotidianamente di contenuti non veritieri.
I timori percepiti
Poco più della metà degli italiani (57%) crede che i media abbiano un impatto sulla propria vita.
Infatti, alcuni sostengono che le informazioni veicolate siano correlate al proprio livello di conoscenza: il 36% ritiene di trarre vantaggio dalle notizie e il 31% è convinto che i media influiscano sull’apprendimento di questioni fondamentali.
Mentre, secondo il 20% degli intervistati l’informazione può plasmare i valori politici e per il 18% può condizionare le passioni, gli interessi e i propri ideali.
“Ciò che leggiamo sui media ha un grande impatto in diversi ambiti della nostra vita quotidiana. Un italiano su cinque afferma che il consumo dei media modella i propri valori politici: è quindi della massima importanza accedere a notizie verificate da diverse prospettive”, spiega Marie Sophie Von Bibra, Head of Growth per l’Italia di Readly.
Restii a pagare i contenuti verificati
Nonostante le preoccupazioni, oggi, i cittadini italiani sono i meno propensi a pagare per accedere ai contenuti di informazione di qualità. Lo fa solo il 7%, a fronte di una media europea del 12%.
Quasi un italiano su quattro dichiara di essere disposto ad acquistare contenuti di informazione già oggi, mentre il 22% si ripromette di valutare la spesa solo in caso di aumento dell’esposizione alle bufale.
Le fonti di informazione scelte
Gli italiani preferiscono affidarsi ai media tradizionali, sebbene anche i social inizino a prendere posizione contro le fake news. Recentemente anche Twitter ha dichiarato che bollerà i post che contengono informazioni false come “contenuti fuorvianti”.
Soltanto il 5% degli interpellati considera i social network attendibili, mentre la maggior parte si fida soprattutto di TV (28%), quotidiani e riviste (23%) e siti di informazione (19%).