Il World Economic Forum (WEF) ha pubblicato il Global Risks Report 2024, uno studio prodotto con la collaborazione di 1.400 esperti di rischi globali, politici e leader mondiali.
Il rapporto sviluppa due orizzonti uno più a breve termine, uno a lungo termine. Nella relazione dei rischi da qui a dieci anni, il primo problema è il cambiamento climatico e gli eventi estremi. Ma se si guarda nei rischi più prossimi (da qui a due anni) si vede come la misinformazione e disinformazione giocheranno dei ruoli molto importanti.
Il cambiamento tecnologico e i suoi rischi
La preoccupazione degli esperti si concentra sulla disinformazione crescente e sulla misinformazione, ossia l’informazione non volutamente errata.
La causa di tali problemi è ricercata nei grandi player mondiali e nel potenziale cattivo uso dell’Intelligenza Artificiale. L’inondazione di false o errate informazioni a livello mondiale potrebbe mandare alla deriva il settore dell’informazione, nel quale non si distinguerebbe la buona informazione dalla cattiva.
“Gli attori stranieri e nazionali faranno leva sulla disinformazione e sulla misinformazione per ampliare le divisioni sociali e politiche”, affermano gli studiosi e con le elezioni prossime del 2024 e 2025 in India, USA, Regno Unito e Ue questo rischio diventa più concreto.
Altri rischi e giuste soluzioni
Nella classifica dei rischi da qui a due anni, si presentano al secondo posto gli eventi climatici, al terzo la polarizzazione sociale e al quarto troviamo un altro tema tecnologico: l’insicurezza cyber.
La polarizzazione sociale potrebbe essere una conseguenza tecnologica della disinformazione e misinformazione. Le filter bubbles, le bolle di informazioni potrebbero essere sempre più frequenti per via di algoritmi che indirizzano i lettori.
La soluzione degli esperti è “la collaborazione transfrontaliera su larga scala rimane fondamentale”. La cooperazione internazionale rimarrà un tema fondante della riunione annuale del World Economic Forum 2024 che si terrà a Davos in Svizzera.
Articolo di T.S.