L’obiettivo di Meta, holding che include Facebook, è quello di fornire maggiori informazioni sul targeting degli annunci politici. La necessità di un intervento sulla trasparenza delle notizie nasce dall’influenza dei sistemi di advertising online sugli utenti. Lo rivela un articolo del New York Times, che sottolinea il rischio di una mala informazione da parte dei Big Tech.
Il Facebook Open Research and Transparency project (FORT) offre una vasta gamma di dataset incrociati in grado di monitorare l’impatto di ogni annuncio politico e sociale sugli utenti.
Il progetto fornisce ai ricercatori la possibilità analizzare il targeting politico, attraverso un numero altissimo di informazioni in un “ambiente controllato”. L’analisi dei dati comportamentali umani sarà più approfondita, e permetterà quindi di studiare meglio le complesse implicazioni politiche della rete.
La piattaforme offre svariati strumenti di calcolo gratuitamente, per favorire l’analisi dei dataset processati in una rete privata. Questa rete utilizza protocolli di sicurezza in grado di proteggere le informazioni delle persone, analizzandone comunque i contenuti.
Il progetto si aggiunge a “Ad library” di Zuckerberg, usata per combattere le fake news ma molto spesso criticata per imperfezioni tecniche e, al contrario di quest’ultima FORT, richiamerà il rispetto di adeguati standard di sicurezza, ritenuti indispensabili quando si trattano dati sensibili degli utenti.
Il progetto si rende necessario in seguito alla circolazione di campagne di disinformazioni online, che influenzano sempre di più il dibattito politico. Conoscendo la rilevanza che assumono le questioni di natura elettorale, il gruppo Meta ha l’obbligo di evitare il rischio di interferenze nelle elezioni.
Il fenomeno del “clickbait”, ma anche la semplice pubblicità online, mettono in discussione addirittura la sostenibilità di determinati modelli di business, in assenza di un innovativo sistema pubblicitario che possa intercettare le notizie false.
Risulta dunque indispensabile favorire lo sviluppo di un ecosistema digitale aperto e inclusivo che riduca al minimo i rischi di manipolazione. In questo senso il progetto FORT è un altro passo avanti da parte di Facebook.
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