Google non rispetta le regole Ue, questa l’accusa di imprese e editori.
Le associazioni degli editori di giornali e riviste, Enpa e Emma, e il Consiglio degli editori europei (Epc) scrivono in una nota congiunta di sostenere l’appello di aziende e associazioni tecnologiche inviato alla Commissione Ue per azioni immediate contro le pratiche di auto-preferenza di Google, a danno della concorrenza e dei consumatori.
Le imprese tech hanno inviato una lettera, con 165 firmatari, alla commissaria Ue per la Concorrenza, Margrethe Vestager, invitandola ad assicurare l’adeguamento di Google alle sanzioni della Commissione Ue del 2017 per abuso di posizione dominante.
Inoltre, sarebbero in corso ulteriori indagini sul posizionamento di favore, nel motore di ricerca, di diversi servizi specializzati del big tech, per ricerche di lavoro, voli, hotel, alloggi e informazioni locali. Imprese e associazioni esortano dunque la Commissione ad adottare tutte le misure necessarie per garantire la concorrenza.
“Sosteniamo fortemente i piani della Commissione per regolamentare i giganti del web in modo più rigoroso“, ha detto Ilias Konteas, direttore esecutivo di Enpa e Emma. “Tuttavia, la soluzione più rapida, naturale ed efficace al problema fondamentale dell’auto-preferenza di Google, è un’applicazione rigorosa delle misure per un trattamento equo che erano già state imposte nella decisione sulla concorrenza del 2017″, ha aggiunto.
La riposta di Google non ha tardato ad arrivare: “Le persone si aspettano da Google i risultati di ricerca più rilevanti e di qualità, risultati di cui si possano fidare. Non si aspettano che diamo preferenza a specifiche aziende o tra concorrenti commerciali, né che interrompiamo l’offerta di servizi utili che permettono una maggiore scelta e competizione in Europa”, ha affermato un portavoce del colosso americano.