La Commissione europea ha avviato le prime indagini per verificare casi di non conformità rispetto a quanto previsto dal Digital Markets Act (DMA).
In particolare, le “steering news” di Alphabet in Google Play e di Apple nell’App Store hanno attirato l’attenzione di Bruxelles.
Secondo la Commissione le grandi piattaforme, designate ai sensi della DMA, devono consentire agli sviluppatori di app di “orientare” i consumatori verso offerte esterne ai propri app store, gratuitamente.
Le misure delle due Big Tech non sarebbero conformi al DMA perché impongono varie restrizioni.
La risposta di Alphabet e gli obblighi di Apple
Alphabet per prevenire ‘l’auto-preferenza’ ha avviato un procedimento per verificare se i risultati sul motore di ricerca possano favorire le proprie offerte nei servizi di ricerca verticale di Google rispetto a quelli dei concorrenti.
Per quanto riguarda Apple, l’indagine riguarda le misure adottate per adempiere ai propri obblighi. L’azienda deve consentire agli utenti finali di disinstallare facilmente qualsiasi applicazione software su iOS, modificare facilmente le impostazioni predefinite e richiedere agli utenti di selezionare un servizio predefinito alternativo, come un browser o un motore di ricerca sul proprio iPhone.
Indagini anche su Meta e Amazon
Inoltre, la Commissione ha avviato un’indagine sull’opzione “paga o acconsenti” di Meta per verificare la conformità del modello alla norma che impone ai gatekeeper di ottenere il consenso degli utenti quando intendono combinare o usare in modo incrociato i dati personali su diversi servizi principali della piattaforma.
Altri procedimenti di verifica da parte dell’Istituzione europea riguardano la nuova struttura di tariffe di Apple e la possibilità che Amazon favorisca i prodotti del proprio marchio sull’Amazon Store in violazione del DMA.
La Commissione, inoltre, ha chiesto ad Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft di conservare i documenti che potrebbero essere utilizzati per verificare la loro conformità al DMA.
L’intenzione delle autorità dell’Ue è di concludere le indagini avviate sulle Big Tech entro 12 mesi.
Violazione del DMA: cosa comporta?
In caso di violazione del DMA, la Commissione può imporre multe fino al 10% del fatturato totale dell’azienda. Le sanzioni, inoltre, possono arrivare al 20% in caso di violazione ripetuta e la Commissione può adottare ulteriori misure correttive, come l’obbligo per un gatekeeper di vendere un’attività o parti di essa o vietare al gatekeeper l’acquisizione di ulteriori servizi legati alla non conformità sistemica.
Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione europea e responsabile della politica di concorrenza dell’esecutivo comunitario, ha commentato le indagini avviate: “Sospettiamo che le soluzioni proposte dalle tre società non siano pienamente conformi al DMA”. E ha continuato dichiarando: “Indagheremo sulla conformità delle società al DMA, per garantire mercati digitali aperti e contendibili in Europa”.
Articolo di E.S.