Bing e Edge di Microsoft e iMessage di Apple non sono più considerati gatekeeper per il Digital Markets Act (DMA). Così la Commissione europea dà il suo verdetto sull’indagine in corso per i prodotti Microsoft e Apple.
La Commissione si riserva di continuare a monitorare queste aziende tecnologiche e i loro sviluppi sul mercato intercontinentale. In caso di cambiamenti sostanziali, le decisioni prese in merito saranno nuovamente vagliate.
Il DMA prevede degli obblighi e dei divieti in Europa per i gatekeeper, per i quali molte aziende tecnologiche si stanno già muovendo per adeguarsi.
Alcuni esempi di obblighi sono: garanzia di facile annullamento dell’iscrizione ai servizi di base della piattaforma, interoperabilità delle funzionalità di base dei servizi di messaggistica istantanea, accesso ai dati marketing o di performance pubblicitaria di utenti commerciali e informare puntualmente la Commissione europea di fusioni e acquisizioni.
Il DMA impone inoltre il divieto di auto-preferenziazione, ossia posizionare i propri prodotti più in alto sugli store; pre-installare applicazioni o software; utilizzare i dati personali raccolti da un servizio per riutilizzarli in un altro loro servizio; infine, gli sviluppatori potranno usare piattaforme di pagamento di terze parti per la vendita delle loro app.
La Commissione Ue è incaricata di continuare a visionare l’effettiva attuazione e rispetto di questi obblighi e, nel caso di infrazione, l’Ue potrà imporre sanzioni equivalenti fino al 10% del fatturato mondiale dell’azienda. In caso di ripetute violazioni, le ammende possono addirittura arrivare al 20%.
Ai sensi della legge sui mercati digitali, sono 6 le big tech designate come gatekeeper (Alphabet, Apple, ByteDance, Meta, Microsoft), cui fanno capo 22 servizi di piattaforma.
La Commissione europea conclude le indagini iniziate nel luglio 2023 dopo lunghe consultazioni con gli stakeholder interessati e il Digital Markets Advisory Committee.
Le indagini erano state avviate dopo che Apple e Microsoft avevano dichiarato che alcuni dei loro servizi non dovevano essere considerati gatekeeper. Le “argomentazioni di confutazione” sono state presentate spiegando che, nonostante le soglie quantitative fossero state raggiunte, i servizi iMessage, Microsoft Edge e Bing non corrispondono alla descrizione di gatekeeper. Tuttavia, gli altri servizi delle case madri Apple e Microsoft saranno ancora considerati tali, come da decisione emessa il 5 settembre 2023.
Articolo di T.S.
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