Agli utenti che commentano le notizie pubblicate sul sito di un giornale va garantito l’anonimato dalle imprese editoriali. Lo dice una recente sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo.
Una società editrice austriaca ha rifiutato di dare i dati di due lettori che avevano lasciato un commento, ritenuto ingiurioso, ad una notizia. Era stato direttamente un giudice ad intimare all’editore la consegna dei dati, che però ha deciso di non assecondare la richiesta ritenendo che i commenti alle notizie da parte dei lettori rientrassero nell’ambito dell’esercizio dell’attività giornalistica.
I giudici Ue hanno condiviso l’orientamento del giudice austriaco in relazione al tipo di attività, ritenendo che la pubblicazione di commenti non rientri nell’ambito delle attività professionali meritevoli, pertanto, di specifiche tutele in tema di rilevazione delle fonti.
Ma, d’altro canto, la Corte europea ha dato ragione all’editore per quanto riguarda la decisione di non rivelare i nominativi in quanto i commenti del pubblico rientrano, comunque, nell’ambito del dibattito a mezzo stampa e, pertanto, ogni misura atta a ridurre il livello del dibattito pubblico sui giornali contravviene al principio del pluralismo.
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