L’avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione europea, Maciej Szpunar, ha esposto lo scorso 11 gennaio 2024 le conclusioni riguardanti il ricorso esposto da grandi piattaforme estere al TAR del Lazio.
Il Tribunale Amministrativo Regionale si era pronunciato in relazione alla possibilità di assoggettare le piattaforme Airbnb, Expedia, Google, Amazon e Eg vacations rentals alla normativa italiana in materia di obbligo e iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione tenuto dall’Autorità Garante delle Comunicazioni e, dunque, pagare il contributo economico per il funzionamento dell’AGCOM.
Infatti, come comunica l’avvocato Szpunar, la normativa europea, il regolamento (UE) 2019/1150 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019 e la direttiva 2000/31/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 giugno 2000, sono contrari ai provvedimenti adottati in sede nazionale.
Decade dunque il diritto dell’Autorità a chiedere sanzioni nell’ipotesi di inadempimenti da parte delle piattaforme e motori di ricerca.
Articolo di T.S.
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