Colao: è dovere del governo colmare il digital divide, Italia indietro sul 5G

Digital divide, innovazione e formazione tecnica, 5G e PNRR. Questi i temi toccati da ministro l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, durante l’evento “Recovery Young”. 

Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), spiega Colao, ci sono incentivi di investimento tecnologico E nel capitale umano, accanto a “moltissime risorse sulla parte di education”. È fondamentale “investire di più sulle conoscenze, sull’educazione tecnica”, visto che l’Italia è “il paese che ha meno diplomati Its (una frazione rispetto a Germania e Francia) e meno laureati Stem rispetto agli altri paesi europei. Dobbiamo ricreare una cultura dello studio tecnico”.

“I prossimi 3-6 mesi saranno i più importanti” nella realizzazione del PNRR, e “le riforme sono essenziali, soprattutto per la parte relativa agli investimenti, ma anche per la parte relativa alle procedure amministrative”, ha affermato ancora il ministro.

Il digital divide 

Anche perché bisogna considerare le conseguenze di più di un anno di pandemia: il digital divide si è allargato “è inutile nasconderlo. È dovere del governo assicurare che chi è rimasto più indietro possa recuperare” ha proseguito il ministro. 

Per riprendersi dalla crisi economica generata dalla pandemia, Colao conta molto “sulle imprese per fare da traino nei primi tempi e spero che tutto il resto seguirà”. Bisognerà aspettare i prossimi mesi per verificare “che le nostre imprese si sono difese bene e che abbiano accelerato il passaggio alla digitalizzazione”.

Le semplificazioni necessarie per la ripresa

Per realizzare tutto ciò che è previsto nel PNRR c’è bisogno di semplificare il sistema burocratico italiano: “Con l’attuale complessità autorizzativa ed esecutiva, non potremo realizzare tutto quello che c’è nel piano”. Questa volta, secondo il ministro, bisogna avere “il coraggio di cambiare e migliorare, eliminando i lacci e lacciuoli”, in particolare, bisogna avere “il coraggio di ridurre le complessità e le ridondanze autorizzative, che sono terribili in Italia, e di semplificare una serie di controlli ex ante, che sono il cardine della cultura di questo paese, cercando di fare più controlli ex post, magari anche più duri”.

L’Italia e il 5G

Passando al tema del 5G, Colao sottolinea che in Italia “non abbiamo un lancio del 5G tra i più grossi o più evidenti in giro. E abbiamo soprattutto una pubblica amministrazione a macchia di leopardo dal punto di vista dell’infrastruttura Ict, con situazioni buone ed altre pessime”. Inoltre, “siamo indietro sulle infrastrutture di banda larga fissa, con un gap rispetto agli altri Paesi che è importante colmare”, aggiunge il ministro. Quindi, anche qui il PNRR viene in nostro soccorso: “abbiamo la possibilità di dare una accelerazione facendo leva sugli investimenti privati prima di tutto e anche sugli interventi pubblici. Ci sono anche molti soldi per aiutare la pubblica amministrazione, con una serie di iniziative per permettere a tutti di investire”.