Italia in ritardo nell’invio della roadmap per lo sviluppo di 5G e fibra

L’Italia non rispetta la deadline del 30 aprile 2021 e non ha ancora inviato un piano dettagliato e un calendario indicativo per l’attuazione delle misure appropriate per l’introduzione di reti ad alta velocità sul territorio nazionali, in particolare la fibra e il 5G

“Finora la maggior parte degli Stati membri ha condiviso le proprie roadmap”, spiega Bruxelles. I documenti sono stati pubblicati dalla Commissione europea: “Le tabelle di marcia nazionali variano per struttura e livello di dettaglio e sono attualmente oggetto di valutazione da parte della Commissione”, si legge. 

Per adesso, 20 Stati hanno rispettato la scadenza per l’invio della documentazione. Oltre all’Italia, i ritardatari sono Germania, Portogallo, Grecia, Lettonia, Malta e Lussemburgo.

Il contesto

La crisi pandemica Covid-19 ha evidenziato la necessità di una connettività ad altissima capacità e, cosa ancora più importante, la necessità di continuare ad investire su larga scala in infrastrutture di connettività digitale (in particolare reti in fibra e 5G). Per incentivare gli investimenti, la Commissione ha adottato la Connectivity Recommendation nel settembre 2020. 

In questo contesto, gli Stati membri hanno concordato, il 25 marzo 2021, uno strumento comune dell’Unione per le migliori prassi al fine di ridurre i costi di installazione di reti ad altissima capacità e garantire un accesso tempestivo, efficiente e favorevole agli investimenti allo spettro radio 5G.

Il PNRR

Contemporaneamente alla presentazione delle tabelle di marcia, gli Stati membri stanno presentando i rispettivi Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questi progetti presentano un’opportunità unica per accelerare la ripresa in Europa e rafforzare l’impegno per la transizione digitale. Prevedono, infatti, che gli Stati membri dedichino almeno il 20% del piano di investimento alla trasformazione digitale.