In occasione del Safer Internet Day, istituito dalla Commissione europea nel 2004, Microsoft presenta, come ogni anno, l’edizione 2021 Digital Civility Index, uno studio che coinvolge 32 Paesi in tutto il mondo, Italia inclusa.
Il primo dato che emerge dalla ricerca, riguarda la percezione che hanno i nostri connazionali rispetto all’anno pandemico appena concluso: il 23%, infatti, sostiene che l’impatto della pandemia per il Covid-19 ha peggiorato il livello di civiltà online, portando ad una maggiore diffusione di informazioni false o fuorvianti e la manifestazione delle proprie frustrazioni.
Altra evidenza è quella che riguarda il cyberbullismo, ancora troppo presente online. Il 30% degli intervistati italiani è stato coinvolto in un episodio di bullismo, 15% è la vittima diretta dei bulli. Percentuali che in ogni caso rimangono inferiori rispetto alla media mondiale che si attesta rispettivamente intorno al 38% e al 19%. La Gen Z è la più colpita con il 35% dei casi, seguiti dai Millennials con il 30%.
Guardando al dato mondiale, secondo lo studio, diminuisce l’esposizione di giovani e adulti ai rischi online. Il ‘Civility Index globale’ migliora infatti di 3 punti rispetto a un anno fa, indice che migliora anche nel nostro Paese di 2 punti percentuali. Ad oggi, quindi, l’Italia occupa il dodicesimo posto in classifica.
Sempre a livello globale, diminuisce la fiducia nella gestione dei rischi: rispetto allo scorso anno solo il 44% delle persone nel mondo si dichiara capace di gestire un eventuale pericolo online (-6%), e il 51% sa a chi rivolgersi (- 1%).
“In un periodo di distanziamento sociale in cui molti di noi passano più tempo online che offline e le piattaforme sono sempre più numerose e pervasive, il Safer Internet Day diventa un appuntamento chiave per aiutare giovani e meno giovani a un uso consapevole degli strumenti digitali, insegnando loro come proteggersi dai pericoli della rete”, commenta Silvia Candiani, Amministratore Delegato di Microsoft Italia.