Washington mette sotto accusa le Big Tech, attaccando in tribunale gli amministratori delegati di Meta, X, TikTok, Snap e Discord.
I senatori americani portano i più grandi CEO delle Big Tech davanti alla Commissione di giustizia per interrogarli sui rischi delle piattaforme social per adolescenti e bambini.
Le accuse di Capitol
Lindsey Graham, senatrice repubblicana, ha accusato i CEO affermando che i loro prodotti “uccidono”: “stanno distruggendo vite umane e minacciando la democrazia. Queste aziende vanno domate e il peggio deve ancora venire”.
Il senatore si riferiva a tutti quei bambini e adolescenti morti per cyberbullismo, adescamenti online e altri cybercrimini commessi e mai risarciti.
Mark Zuckerberg, CEO di Meta, si è rivolto alle famiglie chiedendo scusa: “mi dispiace per tutto quello che avete dovuto passare. Nessuno dovrebbe attraversare quello che voi avete attraversato. È per questo che abbiamo investito così tanto per assicurare che altri non debbano vivere quello che avete vissuto voi”.
La società tecnologica sta infatti disponendo di un team di 40.000 persone preposte alla sicurezza online. 20 miliardi di dollari spesi dal 2016 per i cybercrimini, e altri 2 miliardi sono in programma quest’anno per incrementare l’attenzione su questi temi nel social.
Anche Shou Zi Chew, CEO di TikTok, afferma di aver investito 2 miliardi di dollari e 40.000 addetti per la protezione dei minori sul social, che conta 170 milioni di utenti negli USA.
La questione, per quanto riguarda X, risulta più confusa. Il social già da tempo non viene considerato sicuro per i minori da Autorità e osservatori vari e le stesse misure di moderazione dei contenuti sono ritenute insufficienti.
Per questo, il Congresso e poi anche il sindaco di New York hanno ritenuto i social media un “pericolo per la salute pubblica”.
Articolo di T.S.