Legge di Bilancio 2022: stanziato un Fondo di 2mln per combattere il cyberbullismo

Tra le misure disposte dalla Manovra 2022, spicca l’istituzione di uno specifico Fondo Permanente per il contrasto al fenomeno del cyberbullismo.

Le misure sul cyberbullismo previste dalla Legge di Bilancio per il 2022

La Legge di Bilancio per il 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234) – recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024” – ha previsto , inserito nel maxi-emendamento governativo, uno specifico Fondo Permanente per il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.

Attribuzione del Fondo al Ministero della Istruzione

Il Fondo, previsto dai commi 671-674 dell’articolo 1, è allocato presso il Ministero dell’Istruzione.

Finalità e budget

Al Fondo viene espressamente assegnato un budget di due milioni di euro (per adesso, stanziato unicamente per il 2022).

Lo stanziamento prevede: la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.

I possibili fruitori

Il comma 673, in particolare, prevede poi che delle risorse di detto Fondo possano usufruire in particolare:

a) associazioni sportive dilettantistiche;

b) associazioni di genitori facenti parte del Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola (FONAGS) di cui al decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 18 febbraio 2002, n. 14;

c) associazioni la cui finalità principale sia la tutela dei minori.

Licia Ronzulli, foto dal profilo Twitter

Il commento della  proponente, Sen. Ronzulli

La Senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli, presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, ha così commentato la notizia, pubblicando un apposito post sul proprio profilo Twitter:

«La nascita di un Fondo di contrasto al cyberbullismo, che ho proposto con un emendamento alla legge di bilancio, è un’ottima notizia. Aiuterà a formare e coinvolgere genitori, insegnanti e associazioni che saranno in grado di riconoscere e arginare gli abusi sui più piccoli».

In una intervista, la stessa Senatrice ha ulteriormente dichiarato: «In questo modo sarà possibile affrontare un fenomeno che purtroppo coinvolge migliaia di minori che sono quotidianamente vessati dai coetanei, vista la pervasività del web, anche tra le mura domestiche, dove invece dovrebbero sentirsi maggiormente protetti. La prima arma contro il cyberbullismo è la prevenzione come si propone l’istituzione di questo Fondo».

Ma non sono mancate anche le critiche

Nessuna critica sull’oggetto del Fondo e sulle sue finalità. La perplessità di alcuni commentatori si focalizza sull’importo destinato: solamente due milioni di euro, solamente (almeno per il momento) per un anno. Uno spot giusto e sacrosanto contro il cyberbullismo, ma privo di visione politica e sociale.

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Vediamo, invece, nel dettaglio, le disposizioni contenute nei citati commi della Legge di bilancio:

“671. Ai fini della prevenzione e del contrasto del fenomeno del cyberbullismo, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado, è istituito il Fondo permanente per il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.

672. Il Fondo di cui al comma 671 è istituito presso il Ministero dell’istruzione con una dotazione di 2 milioni di euro per l’anno 2022.

673. Al Fondo di cui ai commi 671 e 672 possono accedere le associazioni e gli enti di cui all’articolo 4, comma 4, della legge 29 maggio 2017, n.71, e in particolare: a) associazioni sportive dilettantistiche; b) associazioni di genitori facenti parte del Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola (FONAGS) di cui al decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 18 febbraio 2002, n. 14; c) associazioni la cui finalità principale sia la tutela dei minori.

674. Ai fini dell’attuazione delle disposizioni recate dai commi da 671 a 673, il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare con proprio decreto le occorrenti variazioni di bilancio”.