L’Ue aveva dichiarato qualche tempo fa che era pronta ad usare anche l’artiglieria pesante per regolamentare gli OTT nel mercato europeo.
Il Digital Service Act (DSA) e il Digital Market Act (DMA) sono ancora al vaglio delle istituzioni europee (la votazione definitiva per l’approvazione dovrebbe avvenire nel dicembre 2021). DSA e DMA, che regolano rispettivamente i contenuti online e la concorrenza digitale, contribuiranno a proteggere ulteriormente i cittadini.
Ora arriva la notizia che la Commissione Ue è pronta a una nuova battaglia contro le Big Tech anche nel mercato degli assistenti vocali.
Sembrerebbe che alcune pratiche messe in atto da Google, Amazon e Apple siano contrarie alla concorrenza. Se dovessero essere confermate “potrebbero portare all’apertura di nuovi casi antitrust”. A dirlo è stata la vice presidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, presentando i risultati di un’indagine preliminare durata un anno sulla concorrenza nel mercato dell’Internet of Things (IoT) in Ue.
Ma di cosa si accusano le tre big? Sarebbero arrivate all’Ue delle segnalazioni da parte di oltre 200 aziende di settore attive in Europa, Asia e Usa che mettono in dubbio le pratiche esclusive e vincolanti di vendita e uso degli assistenti vocali. Sotto analisi anche il loro controllo delle relazioni con gli utenti grazie alla raccolta massiccia di dati, l’ampio accesso ai dati a proprio vantaggio anche per penetrare i mercati adiacenti e la limitazione delle funzionalità dei servizi di terze parti.
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