Bartoli (OdG): Hate speech, serve impegno a tutto campo dei giornalisti

Il presidente dei giornalisti, Bartoli, in audizione presso la Commissione speciale contro l’intolleranza e l’istigazione all’odio del Senato.

Indagine conoscitiva sulla natura, cause e sviluppi recenti del fenomeno dei discorsi d’odio

La Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza, nella ultima seduta del 24 marzo scorso, ha ascoltato le dichiarazioni del Presidente Carlo Bartoli.

L’audizione di Bartoli si è svolta nel corso della “Indagine conoscitiva sulla natura, cause e sviluppi recenti del fenomeno dei discorsi d’odio. Con particolare attenzione alla evoluzione della normativa europea in materia”. Che la Commissione sta svolgendo dal giugno 2021.

L’intervento di Bartoli

A fare un breve resoconto della audizione ci ha pensato lo stesso Ordine in un comunicato pubblicato sul proprio sito.

“L’ecosistema digitale in cui siamo immersi necessiterebbe di un maggior apporto di giornalismo, non di meno. La disintermediazione è il contrario di una informazione responsabile”, ha esordito Bartoli.

“In questo contesto il giornalismo professionale deve fare il massimo sforzo per mostrare il valore aggiunto della qualità dell’informazione. Che significa verità sostanziale  dei fatti, rispetto della deontologia, approccio etico e pluralismo, ma anche moderazione dei comportamenti e continenza del linguaggio”, ha sottolineato il Presidente.

L’adozione di Policy che scoraggino i linguaggi d’odio

Bartoli sostiene che “nella gestione dei siti delle testate così come nei blog tenuti a titolo personale – possono essere adottate delle Policy che scoraggino alla radice ogni intrusione di chi pratica linguaggi d’odio”.

Non basta – secondo il Presidente –  la pre-moderazione dei commenti affidata a algoritmi che intercettano le parole offensive o volgari. Che, per la loro caratteristica, sono facilmente aggirabili”.

Occorre stilare delle Linee guida

Sarebbe opportuno, sostiene il rappresentante dei giornalisti, giungere a stilare, in collaborazione con le istituzioni, delle linee guida, la cui adozione potrebbe essere suggerita.

Incentivare la creazione in rete di isole di free-hate speech

“Il contrasto alla diffusione dell’odio in rete non può avvenire soltanto attraverso convegni o campagne promozionali. Ma anche incentivando la creazione in rete di isole di free-hate speech particolarmente connotate”, suggerisce Bartoli.

L’informazione professionale deve essere la più affidabile possibile

“Il giornalismo – conclude il presidente del Cnog – può e deve esprimere in questa fase il massimo dell’impegno affinché l’informazione professionale sia la più affidabile possibile. Una informazione ampia, corretta, equilibrata, è un contributo fondamentale per una democrazia solida e aperta”.

(Il Presidente Bartoli in audizione al Senato, tratta da www.odg.it)