Durante la conferenza “Tackling disinformation: Strengthening democracy through information integrity”, tenutasi a Parigi il 14 novembre, il sottosegretario all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini, è intervenuto per sottolineare la presenza e il lavoro dell’Italia nel campo della disinformazione.
Durante il discorso, Brachini ha evidenziato la volontà di lavorare sinergicamente con l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) al fine di arginare la misinformazione e la disinformazione che colpiscono la società.
“Assicurare l’integrità dell’informazione e un ecosistema mediatico pluralistico di alta qualità non è solo la condizione di esistenza delle nostre democrazie, ma anche una mia particolare preoccupazione”, ha affermato il sottosegretario.
L’autenticazione di qualsiasi contenuto
Ha poi focalizzato l’attenzione sul problema della “diffusa mancanza di fiducia nel giornalismo” dovuta alla diffusione, negli anni, di misinformazione e disinformazione, per poi esortare i giornalisti a “non cedere al sensazionalismo nelle notizie” e a “non sacrificare l’accuratezza per la velocità al fine di rispondere alla pressione di pubblicare”.
Le notizie spesso sono User Generated Content (Contenuti Generati dagli Utenti o UGC). A proposito di ciò, Barachini ha sottolineato come il lavoro dei giornalisti, specie di chi tra loro si occupa dei conflitti, abbia come missione principale l’autenticazione di qualsiasi contenuto.
Il sottosegretario si è poi detto “molto preoccupato per la sostenibilità dei mezzi di informazione professionali oggi, soprattutto rispetto al potere e agli introiti pubblicitari digitali delle grandi piattaforme”, incitando i governi a “sostenere l’innovazione e la trasformazione digitale del settore e promuovere un ambiente favorevole al giornalismo di qualità”.
Articolo di A.F.