Assoprovider protesta contro le recenti disposizioni antipirateria. L’associazione, che riunisce i rappresentanti delle imprese del settore delle comunicazioni elettroniche in Italia, ha deciso di ricorrere al TAR.
La scelta dell’associazione di ricorrere al Tar giunge dopo le modifiche, firmate dall’Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni (AGCOM), al Regolamento in materia di diritto d’autore. La suddetta legge, la n. 93 del 14 luglio 2023, è entrata in vigore lo scorso 8 agosto.
La norma viene contestata in diversi punti. L’accusa principale di Assoprovider è che i procedimenti cautelari in materia di diritto d’autore si svolgano senza alcun contraddittorio. Quindi senza che la persona o società chiamata in causa, che ha visto inibire l’accesso al proprio sito, possa difendersi in qualche modo.
Inoltre, l’associazione contesta che le disposizioni in materia di diritto d’autore impongano ai provider di assumere il ruolo di “poliziotti della rete”. Oltre all’elevato costo del ruolo in questione, Assoprovider ritiene che questo compito spetti alle istituzioni pubbliche ordinarie.
Secondo i dati illustrati dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria e all’Informazione, Alberto Barachini, durante la presentazione dello spot antipirateria realizzato insieme ad AGCOM, nel 2022 si stima che ammontino a 1,7 miliardi di euro i danni sul Sistema Paese generati dalla pirateria. A questi dati si aggiunge un impatto negativo di 716 milioni di euro sul Pil e di 319 milioni sulle entrate fiscali dello Stato. E’ stimata anche una perdita di posti di lavoro, soprattutto fra i giovani, di 10 mila unità.
Il disegno di legge antipirateria digitale, approvato dal Parlamento a luglio, “ci conferisce poteri e responsabilità importanti”, ha affermato Giacomo Lasorella, presidente di AGCOM. “Abbiamo avviato un tavolo tecnico per rendere possibile il blocco dei siti da parte degli operatori.”
Alla presentazione dello spot antipirateria, il commissario AGCOM, Massimilano Capitanio, ha parlato della lotta alla pirateria come di un “primo step” e della necessità di farne seguito chiudendo tutti i siti pericolosi e i siti pirata. Il commissario ha ringraziato il sottosegretario Barachini per aver “sposato la causa della legalità e della cultura”.
L’Autorità starebbe ora lavorando a una nuova regolazione degli influencer, a tutela dei minori e del pluralismo.
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