Dall’introduzione di internet, del digitale e dell’universo online, il mondo del lavoro come le nostre azioni quotidiane sono state irrimediabilmente stravolte. Uno dei soggetti principali di questa trasformazione è Apple, che ultimamente sta ridefinendo il rapporto tra piattaforme e sviluppatori.
Per una rivoluzione del panorama globale tecnologico non servono solo prodotti innovativi e di qualità ma anche una strategia politica e pratiche che riescono a creare un ambiente produttivo e competitivo.
Le nuove decisioni di Apple puntano proprio a questo: vogliono dare un nuovo scossone ai rigidi equilibri di potere per migliorare strategie di marketing e far meglio rispettare la privacy.
Nell’ecosistema digitale è fondamentale rispettare, preservare e garantire la privacy degli utenti. Ma tra innovazioni che cambiano sempre più velocemente le carte in tavola e una legislazione complessa e differenziata, si incontrano molte difficoltà, specialmente tra aziende produttrici e sviluppatori.
È il caso delle applicazioni, la quale vita e successo sono strettamente legati all’App Store di Cupertino. Dal suo lancio nel 2008, lo store ha avuto diverse difficoltà, soprattutto negli ultimi anni con la legislazione europea. Proprio per questa crescente preoccupazione di garanzia verso i dati sensibili degli utenti, Apple ha introdotto delle modifiche tecniche che hanno condizionato la progettazione per gli sviluppatori.
Appunto per semplificare il processo interno di sviluppo dell’app e non varcare i limiti delle restrizioni entra in gioco l’ATT, l’App Tracking Transparency. Guardando allo scenario cookieless che già da tempo viene programmato (e rimandato) dalle big tech internazionali, l’ATT è una buona strada per una prima fase intermedia di questo processo.
Apple ha introdotto l’ATT con iOS14 e l’ha implementato con iOS14.5. Questo strumento impone agli sviluppatori di chiedere il consenso esplicito agli utenti prima di poter monitorare le relative attività su app e siti web. Nonostante il consenso esplicito sia ora una pratica largamente diffusa, questo approccio di Apple ha dato uno scossone sul piano privacy e trasparenza a livello globale.
Non solo lo scenario cookieless, ma anche l’Intelligenza Artificiale (IA) è certamente motivo di futuri sconvolgimenti. In questo momento di grande cambiamento, i grandi players internazionali dovranno sviluppare funzionalità e prodotti innovativi ma anche rispettosi di norme e utenti.
Un test che per ora Apple, tra una causa e un’altra, sembra aver superato con il lancio ultimo di Apple Intelligence, disponibile in Europa da aprile. L’IA di Cupertino renderà disponibile per gli utenti europei le funzioni principali di Apple intelligence, tra cui la scrittura, le Genmoji, per la creazione personalizzata di emoji e l’Image Playground, per generare immagini.
Inoltre sarà disponibile l’integrazione di Siri con ChatGPT, con dei miglioramenti a livello di precisione contenutistica e di cybersicurezza.
Articolo di T.S.
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