L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha verificato la non piena osservanza della raccomandazione contenuta nella delibera n. 616/18/CONS del 19 dicembre scorso, in tema di principi a tutela del pluralismo dell’informazione nei periodi non elettorali.
“Assicurare nei programmi di informazione, nel rigoroso rispetto dei principi sanciti a tutela del pluralismo informativo, la parità di trattamento tra soggetti politici e l’equa rappresentazione di tutte le opinioni politiche, nonché la puntuale distinzione tra l’esercizio delle funzioni istituzionali, correlate alla completezza dell’informazione, e l’attività politica in capo agli esponenti del Governo.
Garantire nei programmi e nei telegiornali la correttezza dello svolgimento del confronto politico e della rappresentazione delle posizioni politiche e istituzionali, evitando sovraesposizioni ingiustificate, nel rispetto dell’autonomia editoriale e giornalistica e della correlazione dell’informazione ai temi dell’attualità e della cronaca politica.
In particolare, deve essere garantito che sui principali temi di attualità si possa assistere ad una trattazione che preveda un effettivo contraddittorio che solo può realizzarsi attraverso il confronto tra esponenti politici portatori di posizioni diverse su uno stesso tema, per consentire al cittadino-elettore di cogliere le ragioni che animano le diverse opinioni in campo. Ciò al fine di garantire il corretto svolgimento del confronto politico su cui si fonda il sistema democratico”.
Così si era espressa l’Autorità nella Delibera n. 616/18/CONS del 19 dicembre scorso, a seguito di un esposto presentato dal soggetto politico “+Europa” – nei confronti della Rai, RTI, La7 e Sky Italia – per la presunta violazione dei principi a tutela del pluralismo dell’informazione nei periodi non elettorali.
A distanza di due mesi, il Consiglio dell’AGCOM è tornato sull’argomento e con le Delibere n. 58/19/CONS e n. 59/19/CONS ha richiamato RAI e SKY al rispetto delle regole dettate.
In particolare l’Autorità, informa il Comunicato stampa del 22 febbraio, esaminati i dati di monitoraggio riferiti al mese di gennaio 2019, ha ritenuto che la programmazione informativa delle testate RAI non si sia del tutto uniformata a quanto evidenziato con la raccomandazione dello scorso dicembre, sotto il profilo della completezza informativa e del contraddittorio. Pertanto l’Agcom ha ritenuto di rivolgere un richiamo alla Rai per una effettiva parità di trattamento tra soggetti politici che devono fruire di tempi adeguati rispetto alla loro rappresentanza parlamentare, avendo cura di assicurare che la presenza degli esponenti istituzionali sia funzionale alla completezza dell’informazione sulle iniziative del Governo.
Per quel che concerne i programmi, si fa espresso riferimento alla esigenza del contraddittorio tra le posizioni manifestate dalle diverse forze politiche per consentire al cittadino-elettore di cogliere le ragioni che animano le varie opinioni in campo. Il provvedimento chiarisce, inoltre, che deve essere sempre garantito uno spazio adeguato alla rappresentazione dei punti di vista alternativi sulla medesima tematica, in ossequio al principio della trasparenza dell’informazione.
ll monitoraggio d’ufficio – conclude il Comunicato dell’Autorità – ha evidenziato talune criticità in relazione al programma “TGPost” (Rai due) del 21 febbraio 2019 per il riferimento da parte della conduttrice ai sondaggi relativi al voto in Sardegna.
Quanto a Sky Italia, l’Autorità ha ritenuto di rivolgere un richiamo alla testata Skytg24 per i tempi fruiti nei notiziari dai soggetti politici e da quelli istituzionali nel mese di gennaio 2019, non in linea con il tenore della raccomandazione di dicembre.
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Segnaliamo, infine, che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni deve ancora emanare la propria Delibera in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione (c.d. Par condicio) per le elezioni europee del 26 maggio p.v.