Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto sul tema del digitale durante il forum Cotec di Malaga.
La riflessione del Capo dello Stato è partita dalla necessità, emersa ancor più con la pandemia, di una sovranità digitale a livello europeo: “La pandemia ha messo in luce quanto la nostra società sia dipendente da infrastrutture critiche, il cui controllo assume un’importanza centrale. Ha evidenziato quanto incidano carenze e ritardi nei processi di digitalizzazione”.
Le carenze, nel nostro Paese, riguardano sicuramente le infrastrutture, ma ancora di più la formazione digitale, come emerso dall’indice DESI 2021: “Da esse dipendono non soltanto le nostre relazioni, la nostra competitività, ma anche la capacità di garantire ai nostri cittadini una cornice di sicurezza, premessa di uno sviluppo in linea con i nostri valori”.
“La sovranità europea – una “nostra” sovranità – in campo tecnologico e digitale è in proposito determinante”, ha rimarcato, definendola “un’esigenza che diventa ogni giorno più pressante”.
“Pensiamo, ad esempio, a quanto incida sulla libertà del cittadino la tutela della privacy rispetto a tecniche sempre più invasive di ‘profilazione’. Al valore che ha la certezza della salvaguardia della dignità della persona di fronte a sistemi pubblici e privati di conservazione e impiego dei dati, a partire da quelli in materia sanitaria”.
Poi il presidente ha concluso: “In un’economia nella quale una buona fetta di valore aggiunto è fornita dalla quantità di dati che si riescono ad accumulare e scambiare, la modalità di gestione degli stessi diventa espressione diretta di un preciso impianto valoriale e di una nuova stagione di tutela dei diritti umani”.