“Ritengo che debba tornare centrale il dibattito sulle querele temerarie, su cui il Parlamento ha lavorato e su cui è importante raggiungere un esito”. A dirlo in modo categorico è il presidente della Camera, Roberto Fico.
Stop alle querele temerarie, quindi, occorre porre rimedio al più presto e in modo drastico. “La lotta contro l’impunità per chi commette reati contro i giornalisti non può essere separata dalla difesa della libertà di stampa”.
Per il presidente della Camera difendere la stampa significa, dunque, garantire a editori e giornalisti le condizioni migliori per svolgere il proprio lavoro, “assicurando loro giustizia allorquando subiscono aggressioni fisiche, minacce di morte e altre forme di intimidazione di cui purtroppo continuano ad essere vittime”.
“In ogni parte del mondo – aggiunge -, vi sono tuttora aree in cui la libertà di stampa continua ad essere un diritto negato ed in cui i giornalisti sono esposti alla censura o, peggio ancora, al carcere, al rischio di aggressione e perfino di morte da parte di regimi totalitari e organizzazioni criminali. Un fenomeno che non risparmia neanche i Paesi fondati sui principi fondamentali dello stato di diritto e, in particolare, della libertà di informazione”.
“È assolutamente inaccettabile che i giornalisti continuino ad essere l’obiettivo di un numero crescente di minacce e intimidazioni e che i crimini commessi nei loro confronti rimangano molto spesso impuniti. Occorre dunque moltiplicare gli sforzi – delle Istituzioni e di ogni altro soggetto interessato – per garantire sicurezza e giustizia ai giornalisti ovunque nel mondo”.