Anche Wikipedia è a lavoro per tutelare il copyright sui propri contenuti. L’enciclopedia online più grande del mondo, che da poco ha compiuto 20 anni, starebbe progettando un nuovo sistema, Enterprise, che verrà lanciato nel corso del 2021, che potrebbe chiedere soldi alle aziende, ma non agli utenti, che attingono ai suoi servizi, compresi i big della tecnologia Apple, Amazon e Google.
“Per resistere a qualsiasi tempesta e avere davvero la possibilità di mantenere la visione concepita 20 anni fa, avremo bisogno di più risorse, più partner e più alleati”, spiega la Wikimedia Foundation, la fondazione senza fini di lucro che gestisce la libera enciclopedia.
Non sono ancora noti i dettagli, ma dalle indiscrezioni il servizio sarebbe una specie di versione a pagamento delle ‘Api’ di Wikipedia, cioè quegli strumenti tecnologici che servono a integrare pagine e informazioni all’interno dei propri servizi.
Come ad esempio, i box informativi che appaiono quando si fa una ricerca su Google e che rimandano a contenuti di Wikipedia, o le informazioni estrapolate dalla libera enciclopedia che danno gli assistenti vocali come Alexa di Amazon o Siri di Apple quando li si interroga su un tema. Ma anche questi servizi che usano Wikipedia come fonte e verifica per combattere la disinformazione, alcuni dei quali hanno offerto donazioni in cambio dell’utilizzo, altre invece hanno lanciato iniziative basate su Wikipedia senza coinvolgere la fondazione.