Dopo l’incontro del 20 luglio scorso, in cui si erano riaperte le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro di natura giornalistica scaduto lo scorso 31 maggio, mercoledì 2 settembre, le parti firmatarie del CCNL, USPI e FNSI, sono tornate ad incontrarsi.
Il principale tema affrontato, su sollecito di USPI, ha riguardato la delibera INPGI n. 8 del 10 agosto 2020, in cui viene comunicato alle aziende che hanno applicato tale contratto, che “le vigenti disposizioni legislative prevedono che la retribuzione da assumere come base per il calcolo dei contributi previdenziali ed assistenziali non può essere inferiore all’importo stabilito da leggi, regolamenti, contratti collettivi stipulati dalle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative su base nazionale, ovvero da accordi collettivi o individuali, qualora ne derivi una retribuzione di importo superiore a quello previsto dalla contrattazione collettiva (D.L. n. 338/1989 convertito in legge n. 389/1989)”.
USPI in occasione dell’incontro ha quindi richiesto di “salvare il pregresso”, ovvero di tutelare e salvaguardare tutti i contratti USPI-FNSI finora sottoscritti in molte aziende, procedendo nel minor tempo possibile per mantenere, almeno per loro, il calcolo dei contributi previdenziali ed assistenziali secondo i criteri del contratto firmato nel 2018.
L’incontro non ha mancato di affrontare il tema della situazione nel settore, in questa difficile transizione che mette in grave pericolo le aziende e i giornalisti, privati (aziende e giornalisti) di ogni garanzia per il futuro, in ordine alla stessa sopravvivenza di un intero settore.
FNSI, da parte sua, si è impegnata all’invio di un articolato al fine di trovare una soluzione al problema che sta attualmente preoccupando le tante aziende editoriali interessate dall’applicazione della sopra citata circolare INPGI, nell’attuale mancanza del contratto USPI-FNSI.
USPI ha sottolineato soprattutto l’urgenza dell’intervento da parte di FNSI, chiedendo un rapido riscontro, non oltre le prossime due settimane.