Da troppo tempo ormai i giornali chiedono di essere compensati per i loro contributi online ricondivisi o diffusi dalle grandi piattaforme, pena la loro sparizione.
Facebook dà una prima risposta a questo bisogno, con una grande novità: Facebook News. Questa nuova sezione del social network più utilizzato in Italia, era stata già proposta, in via sperimentale, nell’ottobre scorso, con lo scopo di ospitare in quest’area dedicata alle notizie, i contenuti degli editori nazionali e locali. Il 25 ottobre 2019 Campbell Brown, vice presidente per le Global News Partnerships, aveva presentato Facebook News così:
L’area News verrà gestita da un team di giornalisti che selezionano le notizie dei media da caricare, escluso quindi l’utilizzo di un algoritmo che potrebbe (o forse no) farlo al posto loro.
La vera svolta di questo tipo di servizio riguarda vari ambiti del giornalismo e dell’editoria, come aumentare l’offerta informativa di qualità ma soprattutto fornire nuove risorse economiche a un settore già in crisi prima dell’arrivo della pandemia e poi pesantemente colpito nei ricavi (soprattutto pubblicitari) da quest’ultima. Sicuramente l’aspetto da considerare è che tutto ciò spingerò il social fondato da Mark Zuckerberg verso il ruolo di editore (parte da lui sempre rifiutata) o, in ogni caso, gli attribuisce una grossa responsabilità per quanto riguarda le decisioni sui contenuti che sceglierà o meno di pubblicare.
Per quanto riguarda le risorse economiche di cui potrà godere il settore, bisogna analizzare come nel primo trimestre del 2020, Facebook ha aumentato i suoi ricavi del 18%, da 15,08 a 17,74 miliardi di dollari. Quasi la totalità di questi soldi (17,44 miliardi) sono venuti dalla pubblicità, lasciando praticamente a secco i media tradizionali. Ecco perché Facebook News potrebbe cambiare la sorte della maggior parte dei giornali online, poiché i media inseriti verranno pagati, non solo in percentuali di pubblicità o aumento del traffico, ma con contributi diretti.
Per ora, la nuova sezione del social è attiva e funzionante negli USA e la maggior parte degli editori coinvolti sono media locali, a cui si affiancano oltre 200 nazionali. In ogni caso, Facebook valuterà nei prossimi mesi se esportare il prodotto anche ad altri mercati.
Gli utenti potranno personificare la loro esperienza informativa e l’algoritmo del social proporrà loro contenuti inerenti a ciò che viene più frequentemente letto o condiviso. I contenuti potranno essere condivisi e si potrà aggiungere sotto una reazione, ma non dei commenti.
Dopo il lancio di questa nuova iniziativa di Facebook, viene quasi naturale aspettarsi la stessa attenzione e propositività anche dall’altro big americano, Google. Robert Thomson, CEO della News Corporation di Murdoch che ha portato avanti questa battaglia, ha commentato il nuovo progetto di Facebook a La Stampa, criticando il comportamento di Google:
Siamo davvero così vicini alla svolta per gli editori digitali di tutto il mondo? Forse. Ciò che è certo è che ci stiamo muovendo verso una giusta direzione, che potrebbe permettere la sopravvivenza dei media.