Proclamata nel 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dietro raccomandazione della Conferenza Generale dell’UNESCO.
Oggi, 3 maggio, si celebra la XXVI “Giornata internazionale per la libertà di stampa” (nota semplicemente come “Giornata mondiale della stampa”).
La celebrazione fu istituita il 17 dicembre 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dietro raccomandazione della Conferenza Generale dell’UNESCO, per evidenziare l’importanza della libertà di stampa e ricordare ai governi il loro dovere di sostenere e far rispettare la libertà di parola.
Il giorno (3 maggio) venne scelto per ricordare il seminario dell’UNESCO per promuovere l’indipendenza e il pluralismo della stampa africana (Promoting an Independent and Pluralistic African Press) tenutosi dal 29 aprile al 3 maggio del 1991 a Windhoek (capitale della Namibia). Questo incontro, promosso dai giornalisti africani, portò alla redazione della Dichiarazione di Windhoek. Il documento approvato è un’affermazione dei principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti umani.
La Dichiarazione fa un richiamo esplicito all’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo il quale stabilisce: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione, tale diritto include la libertà di opinione senza interferenze e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza frontiere”.
Ogni anno, in concomitanza con la celebrazione, viene assegnato il Premio UNESCO per la libertà di stampa, titolato a Guillermo Cano Isaza, giornalista colombiano, assassinato nel 1986 davanti alla sede del giornale El Espectador di cui era il direttore. Il riconoscimento omaggia persone, organizzazioni ovvero istituzioni, che hanno concorso alla difesa e alla promozione della libertà di stampa, anche esponendosi a dei rischi.
«La libertà e la sicurezza dei giornalisti in Europa versano in una situazione allarmante. L’omicidio della giornalista Lyra McKee e la violenza e le intimidazioni contro i giornalisti che si occupano di manifestazioni in diversi paesi europei sono solo gli ultimi esempi che dimostrano che la libertà di stampa in Europa sta regredendo. – ha affermato Dunja Mijatović, Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa – Da molti anni, la Giornata mondiale della libertà di stampa è un’occasione per riflettere sullo stato della libertà di stampa e promuovere un giornalismo libero, pluralista e sicuro. I problemi sono pertanto ben noti, come lo sono anche le norme e le soluzioni concrete a disposizione delle autorità pubbliche per aumentare la sicurezza e la libertà dei giornalisti. Invertire la tendenza attuale non è una questione di mezzi, ma di volontà politica. Gli Stati membri dovrebbero rispettare appieno le norme che hanno sottoscritto».
In Italia, la Federazione Nazionale della Stampa ricorda la Giornata con una manifestazione in piazza Santi Apostoli a Roma, e con un incontro sulla Carta di Assisi, manifesto per un linguaggio e una informazione improntati a rispetto, veridicità e responsabilità, presso la sede stessa della Federazione.