Dopo quasi 12 mesi dalla proposta iniziale del Digital Market Act (DMA), i principali partiti politici del Parlamento europeo hanno trovato un accordo sulle norme Ue per regolamentare la concorrenza nei mercati digitali e contrastare lo strapotere delle Big Tech.
Dopo gli oltre 3.000 emendamenti giunti in Parlamento Ue (1072 per il DMA e 2115 per il DSA -servizi digitali-), i responsabili della commissione Mercato interno (Imco) hanno trovato l’intesa e fissato la data di oggi, 22 novembre 2021, per il primo voto a Strasburgo.
Se l’esito della votazione sarà positivo, il testo dovrà poi passare l’esame della plenaria a dicembre.
Le norme dovrebbero essere indirizzate principalmente alle sette giganti del tech: oltre ai GAFAM (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft), anche Booking e, tra qualche anno, Zalando.
La discussione relativa al DMA, che disciplina il ruolo dei gatekeeper per limitarne le pratiche abusive, ha ruotato principalmente intorno alla questione dei criteri per designare le grandi piattaforme gatekeeper. Per adesso, la soglia di applicazione è stata fissata a 80 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato.
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