Dibattito in corso sulla possibilità di comprendere, nella attuale fase della campagna vaccinale, anche i giornalisti, o quantomeno quelli direttamente impegnati sul territorio per assicurare un bene primario come il diritto all’informazione.
Il presidente del Cda di Mutua Casagit Salute, Daniele Cerrato, nei giorni scorsi ha inoltrato una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza, per presentare il problema: “Vorrei sottoporre alla sua attenzione il tema delle vaccinazioni anti-Covid per giornaliste e giornalisti italiani”, visto che “è stato garantito, grazie anche al loro lavoro, il diritto dei cittadini a essere informati offrendo irrinunciabili elementi di conoscenza e arginando pericolose campagne di disinformazione: dal racconto delle regole di comportamento da rispettare, agli avanzamenti scientifici che fanno intravedere possibili soluzioni”.
“Nel pieno rispetto, e condividendo, le priorità che il governo e il suo ministero hanno garantito a operatori sanitari, socioassistenziali, forze dell’ordine e figure professionali impegnate nel pubblico servizio a favore della comunità, chiediamo che anche agli operatori dell’informazione venga consentito l’accesso alla vaccinazione anti-Covid offrendo, per quanto in potere della nostra Mutua, disponibilità e collaborazione”, si legge ancora.
Cerrato, infine, fa presente come “l’Ordine nazionale dei giornalisti, nella persona del presidente nazionale Carlo Verna, ha già perorato questa stessa causa e recentemente alcuni Ordini regionali hanno fatto altrettanto, rivolgendosi alle regioni di appartenenza ottenendo, in taluni casi, disponibilità in corso di approfondimento anche logistico”.
Effettivamente nei giorni scorsi la Regione Campania aveva dato il via libera alla vaccinazione Covid per i giornalisti, dopo che il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, aveva segnalato, nel gennaio scorso, al governatore Vincenzo De Luca “l’opportunità di inserire i giornalisti tra le categorie a rischio nella campagna vaccinale avviata”.
Il vice capo di gabinetto Almerina Bove, ha risposto positivamente all’appello dell’OdG campano, spiegando che “la fase 2 della campagna vaccinale in corso prevede, tra l’altro, la somministrazione delle dosi vaccinali alle forze dell’ordine e agli altri operatori impegnati nei servizi pubblici essenziali, tra i quali rientrano gli operatori della informazione, nei tempi che saranno consentiti dall’approvvigionamento delle dosi”. Tale fase della campagna vaccinale, si legge, “avrà avvio a conclusione della vaccinazione del personale della scuola ed avverrà in parallelo con le attività che riguardano attualmente gli anziani over 80 anni cui seguiranno, secondo quanto attualmente previsto, i soggetti ‘fragili’”.
Anche il presidente del Cnog, Carlo Verna, intervistato da TgCom24 ha spiegato che sarebbe “giusto valutare il vaccino ai giornalisti, ma a quelli che fanno servizi esterni o operano negli studi affollati. Opportuna, nell’indicazione delle priorità, la responsabilità degli editori”.