L’Unione europea insieme al Regno Unito e agli Stati Uniti d’America hanno firmato il trattato sull’Intelligenza Artificiale (IA) e i diritti umani, elaborato nel Consiglio d’Europa (CoE).
Durante la cerimonia tenutasi in Lituania, Vera Jourova, vicepresidente della Commissione europea, ha ricordato i benefici di questa tecnologia. “L’IA è piena di promesse, hanno già iniziato a produrre benefici significativi in molteplici ambiti, salute, agricoltura, educazione, energia, trasporto. Questo è anche vero per uno dei pilastri del nostro sistema democratico, la giustizia”.
La legge era stata adottata dal Comitato dei ministri del CoE lo scorso 17 maggio. Lo scopo primario è creare un ambiente online responsabile dei valori europei e per garantire la trasparenza.
“In linea con il nostro AI Act, (il trattato, ndr) fornisce un approccio comune per un’IA affidabile, innovativa e compatibile con i valori democratici”, afferma Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue. Aggiunge ancora, “l’Ue continuerà a sostenere l’innovazione al servizio delle persone”. Esprimendo soddisfazione infine per l’adesione mondiale che la convenzione ha riscosso: “la legge europea sull’IA sta diventando globale”.
Il quadro giuridico che questo trattato internazionale cerca di fissare intende coprire l’intero ciclo di produzione e utilizzo dei sistemi di IA. Innanzitutto, vuole promuovere “il progresso e l’innovazione dell’intelligenza artificiale, gestendo al contempo i rischi che essa può comportare per i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto”.
La convenzione globale coprirà sia l’uso pubblico che privato dell’IA. Entrambi le categorie di autorità dovranno attuare le disposizioni garantendo il rispetto del diritto internazionale e dei punti chiave del trattato sull’IA.
Tuttavia, il quadro giuridico in questione non ha campo d’azione nella difesa nazionale, nella ricerca e nello sviluppo, tranne che nel caso della sperimentazione che possa intaccare l’integrità dei diritti umani.
“Dobbiamo fare in modo che l’ascesa dell’IA sostenga i nostri standard, anziché indebolirli e questa convenzione è stata concepita per garantire proprio questo”. Così conclude Marija Pejcinovic Buric, segretaria generale del Consiglio d’Europa.
Articolo di T.S.
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