Il presidente americano, Donald Trump, continua la sua battaglia contro la libera informazione e contro i giornali che la difendono a spada tratta. Nel 2016, poco dopo la sua elezione alla più alta carica USA, Trump aveva fortemente criticato i media ottenendo un risultato favorevole a questi ultimi: importante incremento di ascolti, letture e abbonamenti.
Stavolta è toccato al The Atlantic, magazine fondato nel 1857, da sempre concentrato sui temi di attualità più discussi e trattati, che il presidente a fine mandato ha bollato come “morente”. Il risultato di questo ennesimo attacco è stato da subito visibile: dopo pochi giorni il giornale ha visto aumentare i propri abbonamenti di 20mila unità (totale: 325mila). Cresce quindi l’interesse dei lettori che di nuovo hanno letto nella critica di Trump un importante motivo di curiosità verso il magazine americano.
Sempre più spesso la politica attacca frontalmente la stampa e questo avviene pericolosamente nei Paesi dove c’è il culto della libertà di espressione e di informazione. Per fortuna a rispondere a questi attacchi sono direttamente i lettori che non accettano questo tipo di intromissioni, soprattutto dopo l’ottimo lavoro e dopo i sacrifici che i giornali hanno compiuto durante il periodo di lockdown per continuare a svolgere il loro mestiere, ma soprattutto un servizio pubblico a cui i cittadini non sono affatto disposti a rinunciare.