La rete informale di Autorità internazionali che si preoccupano di garantire la privacy degli utenti, la Global Privacy Enforcement Network (GPEN), ha annunciato una indagine conoscitiva sui modelli di design ingannevoli.
Il Garante della Privacy italiano (GPDP, Garante per la Protezione dei Dati Personali) fa parte di questo network internazionale e, per il nostro Paese, l’indagine sarà eseguita tra il 29 gennaio e il 2 febbraio 2024.
Il “test” in Italia
L’indagine conoscitiva prende il nome di “Privacy Sweep” e si vuole concentrare sulla ricerca a tappeto di modelli di design ingannevoli presenti sia su siti web che sulle app.
Secondo quanto spiega l’EDPB (European Data Protection Board), il Comitato europeo per la protezione dei dati, “i modelli di progettazione ingannevoli sono interfacce e percorsi utente che cercano di influenzare le persone a fare scelte inconsapevoli riguardo al trattamento dei loro dati personali, non volute e potenzialmente dannose, spesso contrarie agli interessi degli utenti, ma favorevoli a quelli delle piattaforme”.
Secondo degli indicatori precostituiti, i siti e le app soggetti del test “Privacy Sweep” saranno analizzati con lo scopo di fare chiarezza sull’interfaccia e i testi che si presentano al consumatore. Ogni messaggio obbligato o pedissequamente ripetuto, interazioni che ostacolano le scelte del cliente saranno sottoposte all’attività di segnalazione dell’Autorità, che potrà avviare istruttorie nei confronti del sito.
Articolo di T.S.