“Operazione Risorgimento Digitale” è il progetto di TIM che intende insegnare l’utilizzo delle nuove tecnologie della rete internet alla popolazione nelle piazze di alcuni Comuni italiani. È importante alzare il livello di conoscenza del digitale del nostro Paese, considerato che l’Italia è il paese d’Europa con il più alto numero di persone che non hanno mai usato internet, circa 18 milioni, un target molto preciso: over 50 anni che vivono in città più piccole di 60 mila abitanti.
Oltre 20.000 ore di lezione, più di 400 formatori, 107 province italiane coinvolte. Entro la fine del 2020 l’intenzione è quella di coinvolgere 1 milione di persone. Tre “truk” (autocarri) percorreranno l’Italia, ospitando postazioni digitali, abilitate ad ogni operazione.
“Nasce un grande progetto di educazione digitale per l’Italia: un programma di iniziative di informazione e formazione per dare ai cittadini l’opportunità di partecipare attivamente alla trasformazione digitale”.
L’organizzazione è quella di una vera e propria “scuola mobile”, che partirà l’11 novembre da Marsala, comune simbolo del Risorgimento d’Italia da cui partì la spedizione dei Mille nel lontano 1860. L’iniziativa poi attraverserà progressivamente le altre regioni.
Per ogni tappa è prevista la presenza di un team di formatori per i corsi in aula (20mila ore di lezione annue) e di aiutanti che affiancheranno le persone durante le attività di sportello digitale in piazza, per aiutare le persone a comprendere in che modo la rete può migliorare la loro vita quotidiana. Nelle aule si svolgerà un percorso formativo, in tre moduli, per permettere a chiunque di diventare “Cittadino di Internet”: imparando come entrare in rete, trovare informazioni, comunicare e condividere e vivere le proprie giornate da cittadino digitale. I corsi saranno gratuiti e aperti a tutti.
L’Amministratore Delegato di TIM Luigi Gubitosi già da tempo voleva contribuire attivamente al processo di digitalizzazione del Paese: l’impatto sarà sicuramente culturale ma anche economico. “Tim va ad incontrare le persone sul territorio per insegnare a usare internet e le nuove tecnologie – ha rilevato l’AD – perché tutti, e soprattutto le piccole imprese, possano usufruire delle numerose opportunità che la trasformazione digitale in atto sarà sempre più in grado di offrire”.
Durante l’evento di presentazione, tenutosi a Roma nella sala conferenze dell’Ara Pacis, il tempio dell’Imperatore Augusto, il ministro dell’innovazione Paola Pisano, intervenuta a chiusura dell’evento, ha affermato che “il progetto si inserisce in un contesto che vede l’Italia ancora indietro nelle classifiche europee per l’utilizzo dei servizi digitali – una famiglia su quattro non possiede una connessione internet –, nonostante l’elevato livello di infrastrutturazione”.
Insomma, “un vero corso accelerato grazie al quale, al termine del progetto, puntiamo a far diventare «cittadini di Internet» un milione di persone in più. Come accadde negli anni ‘60 quando un programma tv servì ad insegnare a leggere e scrivere a milioni di italiani”.
Anche la data di partenza del progetto, proprio come il nome, ha un forte valore simbolico e un chiaro richiamo alla nascita della rete: “Partiamo alla vigilia di una data che non è una data qualunque. Il 29 ottobre di cinquant’anni fa i primi due computer sono stati collegati, primo nodo di quella rete che qualche anno dopo avremmo chiamato Internet. In occasione dell’Internet Day nel mondo si farà una grande festa per celebrare la nascita della più grande piattaforma di comunicazione che l’umanità abbia mai avuto. In questi cinquant’anni è cambiato tutto. Parlarsi, comunicare, informarsi, creare è diventato infinitamente più facile. Qualcuno è rimasto fuori da questa rivoluzione ma non è troppo tardi per farne parte”.