Stati Generali, accesso non consentito ai giornalisti. L’OdG: “rischio di oscuramento della democrazia”

Momento difficile per il giornalismo e a rincarare la dose ci si mettono anche gli Stati generali convocati dal Governo a Villa Doria Pamphili, iniziati sabato scorso. 

L’iniziativa, lanciata e fortemente voluta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, vede coinvolti i rappresentanti del governo, dell’opposizione parlamentare (che però ha rifiutato di partecipare), dei rappresentanti delle parti sociali  – sindacati, Confindustria, Confcommercio, Confagricoltura e Pmi – e alcuni intellettuali, definiti da Conte “menti brillanti”, per definire in modo condiviso, le linee di intervento economico per il rilancio del paese dopo la crisi causata dalla pandemia di Covid-19.

Tornando ai giornalisti, infatti, non è loro permesso l’accesso né alla Camera, né tanto meno nella Villa dove si tiene questo importante appuntamento, tranne che per le conferenze stampa indette. Solo gli iscritti all’Associazione Stampa parlamentare hanno facoltà di entrare, eccezione valida quindi solo per il Parlamento. 

Ovviamente la motivazione data è stata quella di motivi di sicurezza a causa dell’emergenza sanitaria effettivamente ancora in atto, ma l’Ordine dei Giornalisti, per bocca del Presidente del Consiglio nazionale, Carlo Verna, ha fatto sapere che “non si comprendono le diverse velocità del ritorno alla normalità. Nessuno di noi immagina di interferire coi protocolli sanitari frutto di decisioni politiche complesse sentite le valutazioni degli esperti tecnico scientifici, ma occorre coerenza fra le misure prese. Nei giorni di riapertura di cinema e teatri, proprio non si rinviene quale sia il criterio per il quale ancora in varie situazioni ci sono limitazioni per la stampa, come nel caso dell’accesso dei giornalisti alla Camera”, spiega Verna.

L’OdG parla di “rischio di oscuramento della democrazia”, ma poi aggiunge che si aspettano “risposte prima di valutare iniziative a tutela dell’art.21 della Costituzione”. 

La prima risposta arriva dalle fonti ufficiali di Montecitorio, contattate da Italpress: “Sugli accrediti giornalieri si sta lavorando con interlocuzioni per risolvere la questione in tempi brevi”.