La Legge di Bilancio 2022, la n. 234 del 30 dicembre 2021, contiene numerose norme a sostegno dell’editoria e dell’informazione, sia per l’anno appena iniziato che per il prossimo.
Ci sarà la possibilità per gli editori, quindi, di usufruire degli aiuti straordinari messi in campo per il comparto.
Vediamo in particolare quali sono gli aiuti previsti per il settore e in cosa consistono (il testo si compone di un articolo unico, con successivi commi progressivi):
- «Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria»
Viene istituito il suddetto fondo (comma 375) con una dotazione pari a 90 milioni di euro per l’anno 2022 e a 140 milioni di euro per l’anno 2023.
Al comma 376, è spiegato che il Fondo di cui al comma 375 è destinato a incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, all’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media, nonché a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali e a sostegno della domanda di informazione.
Le risorse del Fondo stesso verranno ripartite entro il 31 marzo di ogni anno (2022 e 2023) sentite precedentemente le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale nel settore delle imprese editrici e delle agenzie di stampa.
- Credito di imposta per l’acquisto della carta (comma 378)
Nella legge di Bilancio viene confermato, per gli anni 2022 e 2023, il credito di imposta a favore degli editori nella misura del 30% delle spese sostenute per l’acquisto della carta relativa alle testate edite. Il limite è quello di 60 milioni per ciascuno degli anni.
- «Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione»
La dotazione del fondo in questione (istituito con il Decreto-legge n. 34 del 19 maggio 2020, art. 239) verrà incrementata di 5 milioni di euro per l’anno 2022, di 10 milioni per il 2023 e 20 milioni per il 2024.
Il fondo inizialmente aveva una dotazione che ammontava a 50 milioni di euro per l’anno 2020 ed era destinato alla copertura delle spese per interventi, acquisti e misure di sostegno a favore di una strategia di condivisione e utilizzo del patrimonio informativo pubblico.