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Software IA che ricrea discorsi dei politici, allarme fake news

È reale il rischio di diffusione incontrollata di fake news a causa di un software di IA (intelligenza artificiale) in grado di ricreare i discorsi dei politici di tutto il mondo.

La denuncia arriva da due ricercatori di Global Pulse, un’iniziativa dell’Onu dedicata a big data e intelligenza artificiale utilizzata per lo sviluppo sostenibile e l’azione umanitaria. Il progetto sviluppa soluzioni innovative di grande impatto per i partner delle Nazioni Unite fornendo orientamenti politici e assistenza tecnica per l’adozione mainstream dell’innovazione. Gli obiettivi sono il raggiungimento di una massa critica di applicazioni ad alto potenziale di big data e IA e il rafforzamento dell’ecosistema dell’innovazione dei dati.

I due affermano che con 7 euro e mezza giornata di lavoro si possono realizzare imitazioni di discorsi di leader mondiali, composti da testo e audio, credibili nel 90% dei casi tramite un software di IA che prende informazioni da Wikipedia.

È il sito di Reputation Manager, nella sezione “Notizie in pillole sul digitale” a riportare la notizia. La società di riferimento in Italia per l’analisi, la gestione e la costruzione della reputazione online di aziende, brand, istituzioni e figure di rilievo pubblico si occupa di ingegneria reputazionale, questione diventata cruciale oggigiorno per la sopravvivenza digitale.

D’altronde, il contrasto alle fake news è un obiettivo di primaria importanza nel panorama informativo online, ne va del lavoro giornalistico professionale e veritiero e della corretta informazione del lettore. Un sistema di questo tipo nelle mani sbagliate potrebbe creare scandali internazionali e incidenti diplomatici, senza contare la concreta prospettiva di alimentare odio e discriminazioni, già abbondantemente presenti sul web.

Anche l’UE si è espressa sul tema dell’IA. Data la direzione degli eventi negli ultimi anni, considerando anche il prossimo avvento del 5G testimoniato dalle tante sperimentazioni che i più grandi operatori stanno già svolgendo anche sul territorio italiano, nell’aprile del 2019, l’Unione Europea ha elaborato il suo Codice Etico, che contiene le linee guida sull’utilizzo e sviluppo di sistemi di Intelligenza Artificiale. Il punto di partenza è che l’IA deve avere l’uomo al centro e deve essere al servizio del bene comune per migliorare il benessere e garantire la libertà.

Le linee guida che sono state individuate sulla gestione dell’IA riguardano la supervisione umana, il rispetto della privacy del cittadino, la trasparenza nella tracciabilità dei sistemi, il benessere sociale e la responsabilità umana per minimizzare gli impatti negativi.

Irene Vitale

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