Come anticipato, ieri 1° agosto si è tenuto il secondo incontro al Tavolo della Crisi dell’Editoria, presso la sede a via Fornovo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Lo staff del Sottosegretario Durigon ha aperto l’incontro complimentandosi con tutti gli invitati per l’invio puntuale e preciso dei contenuti richiesti per l’odierna riunione, per permettere una discussione degli stessi alla presenza di tutti i rappresentanti delle parti invitate.
Il Sottosegretario leghista Claudio Durigon, ha chiarito che la sua delega è quella riguardante la “crisi occupazionale”, con la specifica, in questa sede, del settore giornalistico: “salvaguardia occupazionale e diritto d’informazione”, i punti chiave per Durigon. Questo è stato infatti il tema discusso per l’intera riunione, con posizioni spesso concordi, tutte in ogni caso miranti al miglioramento di una situazione che ormai da troppi anni continua inesorabilmente una contrazione e perde posti di lavoro.
Presenti all’incontro i principali attori della categoria USPI, FIEG, AERANTI-CORALLO -titolari di CCNL di riferimento-, il sindacato FNSI, Ordine dei giornalisti e l’istituto previdenziale INPGI, con l’aggiunta questa volta anche della FILE. Le varie parti invitate sono intervenute a turno per spiegare le proposte inviate alla segreteria del Sottosegretario, tutte relative alla salvaguardia dei posti di lavoro del settore e soprattutto miranti alla tutela del lavoro regolare e equamente retribuito.
Alcune delle proposte pervenute, tra cui quella dell’USPI, presentano delle soluzioni che concepiscono l’aiuto statale come fondamentale, almeno nella fase iniziale di rilancio. Il settore dell’informazione, in Italia, ha sempre usufruito dei contributi pubblici per rimanere a galla e il cambio di paradigma potrebbe portare alla chiusura di molte aziende (in particolare le più piccole) e alla perdita di altri posti di lavoro.
L’abbattimento del cuneo fiscale potrebbe essere la soluzione che viene incontro ad editori e giornalisti, salvaguardando sia datori di lavoro che lavoratori stessi.
Il ricambio generazionale, i contratti co.co.co. ed il lavoro nero continuano a risultare gli anelli deboli della catena di riforma del settore, i temi più scottanti di un confronto che spesso incontra degli ostacoli a causa della crisi generale dell’economia nazionale, che il sistema dell’informazione è costretto a subire passivamente.
La necessaria parificazione tra giornali cartacei ed online è un altro tema che non è più rimandabile in un sistema informativo che vive ogni giorno di più sul digitale, sviluppando ogni forma di miglioramento possibile, non considerando però l’evoluzione della posizione del lavoratore in esso.
Non resta che continuare a lavorare per il rilancio del settore, con l’auspicio che le istituzioni abbiano la sensibilità per comprendere un così delicato momento per il mondo dell’informazione e dell’editoria.
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