Multa di 21 miliardi di rubli a Google in Russia: non avrebbe rimosso un video sulla guerra in Ucraina.
Un tribunale moscovita ha imposto a Google una multa di 21,08 miliardi di rubli (365 milioni di euro). Il motivo sarebbe il rifiuto dell’azienda di Mountain View di rimuovere contenuti proibiti riguardanti il conflitto in Ucraina.
Precisamente l’accusa cita “informazioni inesatte pubblicate su YouTube sul corso dell’operazione speciale”. I giudici del distretto Tagansky hanno definito l’importo della multa come il 10% delle entrate annuali del gruppo in Russia.
In particolar modo Google non ha limitato l’accesso a video di Youtube sui seguenti argomenti:
- falsi sull’operazione militare speciale in Ucraina che screditano le forze armate della Federazione russa;
- materiali che promuovono l’estremismo e il terrorismo;
- materiali che promuovono un atteggiamento indifferente nei confronti della vita e della salute dei minori;
- informazioni con appelli, anche a minori, a partecipare ad azioni collettive non organizzate.
Scontri contro le Big Tech statunitensi
In seguito alle sanzioni imposte dai Paesi occidentali, il Cremlino ha avviato una vera e propria battaglia contro le Big Tech statunitensi. Il governo ha bloccato l’accesso a Twitter, Facebook e Instagram, costringendo gli utenti ad usare le VPN per aggirare la censura e trovare notizie più affidabili.
Stranamente, l’unico servizio attivo è quello di Youtube. Gli oppositori di Putin, tramite esso, cercano notizie più affidabili di quelle di Stato.
Non è la prima volta che Google è soggetta a sanzioni. Altre due multe di 68 milioni di dollari a fine giugno 2022 e di 7,2 miliardi rubli a fine dicembre 2021 sono state comminate, appunto, recentemente. A maggio, gli ufficiali giudiziari hanno aperto una causa per la riscossione forzata della sussidiaria russa della società. Quest’ultima ha dovuto inoltre pagare 505 milioni di rubli come tassa di esecuzione.